Con la fine del 2013 sono cambiate molte altre cose: stavolta non nella mia vita, ma nel bagno di M. Già col mio arrivo a casa sua è iniziata un’invasione dei suoi spazi da parte dei miei mille milioni di rossetti/ombretti/pennelli/smaltini/profumini, ma al momento la colonizzazione può dirsi completa: il bagno della taverna è diventato ufficialmente “il bagno di Irene”!
E la cosa più bella sapete qual è?
Che il padrone di casa non si sente affatto invaso, ma arricchito da quest’ondata di civetteria.
Non ci è voluto molto: la sua bella scaffalatura di vimini e ferro battuto si è ritirata al piano di sopra, dove abbiamo allestito il nostro studio, e al piano di sotto è arrivato il mio mobiletto con le ceste sfoderabili, una delle poche cose che avevo comprato quando vivevo in casa ammobiliata.
Dentro le ceste asciugamani, phon, silk-epil, spazzole e prodotti per corpo e capelli, sopra… tutto quello che serve per occuparsi di sé… sorridendo! 🙂
Da sinistra a destra, nel dettaglio:
vasetti da pasticceria e dispenser per contenere batuffoli, bastoncini e dischetti di cotone, gessetti profumati, statuetta a forma di cigno col solo merito di essere graziosa (è entrata in casa mia come bomboniera di un matrimonio di parenti che ormai avranno già i figli sposati e ha stazionato in un armadietto angusto per decenni… non è molto più carino qui?), Gris Clair di Serge Lutens, il mio profumo-dopodoccia di questo periodo. Trasferendo i miei beauty-tesori a casa di M., infatti, ho lasciato quasi tutta la collezione di profumi a casa di mamma, tenendo un profumo nel bagno del piano di sopra, da spruzzare al volo prima di uscire, e uno nel bagno del piano di sotto, da spruzzare dopo la doccia quando ho usato una crema idratante dall’odore neutro o non troppo in contrasto con quello del profumo in questione: è un’abitudine mutuata da M., che da anni possiede e indossa lo stesso (irresistibile, per altro!) profumo, ROMA, ed esclusivamente a fine doccia, così che l’unico modo per sentirglielo è stargli molto, molto vicino (è così che mi ha tramortita, mica con la sua sensibilità o le sue belle labbra: gli ho messo il naso vicino al collo e Cupido si è congratulato con sé stesso)
Brocca con tulipani di legno e lumachina lavamani, entrambi acquisti di M. e di una sua ex durante una fiera dell’artigianato. La lumachina è una cosa geniale: la pietruzza che si porta sulla schiena viene ricaricata con l’apposito sapone e viene usata come una vera e propria saponetta. Al momento staziona sul mobiletto come un oggetto decorativo qualsiasi perché, durante un’altra (o la stessa?) fiera dell’artigianato i due innamorati avevano acquistato anche una di quelle trecce di saponi carinissime alla vista ma dalla vita brevissima, così adesso stiamo cercando di usarli prima che si sciolgano definitivamente. E, buona buona in un angolo, lui: il secchiello portacandela Yankee Candles. Solido quanto basta per non marchiare a fuoco il mobile sottostante, ma trasparente al punto giusto, per permettere alla luce della candela di filtrare attraverso il vetro, a mano a mano che si consuma.
Infine, al centro, il cestino delle meraviglie: quando ho scattato le foto conteneva ancora prodotti prettamente natalizi, come la crema mani di Alessandro International o le ciprie brillanti, ma in linea di massima contiene tutto ciò che in quel momento è alla ribalta o che amo tenere sempre a portata di mano.
Ed ecco. Si riparte da qui. Da un posto pratico, ma dall’aria sognante, dove sperimentare i miei pasticci di bellezza, dove rilassarmi e coccolarmi. Magari insieme a M., che ha già iniziato a beneficiare delle mie cure profumate, divertendosi a farmi un po’ da cavia. Dite che è solo merito dell’amore, quella lucina che ha in fondo agli occhi? Chissà…
Quella cipria luminosa Prestige la conosco…
Ne è rimasta pochissima… ormai è un cimelio, ma le voglio ancora bene! ♡
La mia è praticamente intonsa, che vergogna… dammi delle idee su come usarla!
Oddio, effettivamente non è una cosa che si usa tutti i giorni… io le ho dato una bella botta usandola per me e per le mie colleghe in teatro! Ma tu usala in milonga! Sul décolleté, sui capelli, sulle gambe quando hai quel tocco di abbronzatura che rende più piacevole smuovere un po’ la gonna… 🙂