Tutto iniziò con questa immagine:
Stava finendo l’estate del 2005, e avevo promesso di farmi ricrescere i capelli dopo averli rasati a macchinetta per somigliare a Natalie Portman in V per vendetta. Magari neanche essere come Milla Jovovich poteva essere impossibile, a quel punto.
Il problema, però, era che qualsiasi taglio medio-corto ha bisogno di una certa dose di manutenzione, e io, che non possiedo un vero phon da anni, mi sono sempre rifiutata di portare tagli che richiedessero la benché minima dose di manutenzione.
E così, per anni ho spaziato tra tagli grafici, medio/lunghi mortificanti e onde bonton, convincendomi che i miei ricci non potessero avere questo aspetto ferino, un po’ stropicciato, selvaggio e libero, se non dopo una seduta dal parrucchiere. E invece… un giorno entro in un salone milanese che somiglia a un’officina, ma anche a un atelier, e soprattutto a una galleria d’arte contemporanea, vengo presa in consegna da uno dei soci, Stefano, e ne esco così:
… e la cosa sorprendente è che, a distanza di giorni, shampoo dopo shampoo, esperimento dopo esperimento, i miei tentativi di eguagliare la resa dello styling di Stefano potevano iniziare a dirsi soddisfacenti…
Cos’è successo di così importante e rivelatore, durante la mia seduta con Stefano?
Innanzitutto, lui mi ha guardata, mi ha chiesto che cosa desideravo, mi ha ascoltata con attenzione mentre esponevo il mio amore per i ricci, la mia mancanza di paura di sperimentare, la mia assoluta incapacità di dedicarmi allo styling, e la consapevolezza di essermi presentata all’evento Sebastian Professional con un taglio bisognoso di essere aggiustato che quindi probabilmente gli avrebbe reso la vita difficile. Stefano mi ha ascoltata, dicevamo. Non per modo di dire, ma in modo attivo, osservandomi mentre parlavo, senz’altro prendendo nota del mio makeup, del mio abbigliamento, della forma del mio viso, del modo in cui muovevo le mani, del tono della mia voce, tutte cose che raccontano una persona più di quanto le parole non possano fare.
Alla fine mi ha estorto una promessa: “Ti insegno un paio di trucchi del mestiere semplicissimi da replicare a casa, ma tu inizi ad asciugarti i capelli almeno quel tanto che basta per mettere in piega i ricci. Non temere, è più semplice di quanto tu creda“. Gli credo, e vengo fatta accomodare ai lavatesta, dove Joel si prende cura di me applicandomi il trattamento Cellophanes, riflessante idratante, privo di ammoniaca e acqua ossigenata, che deve stare in posa una quindicina di minuti sotto il calore del casco prima di essere risciacquato. Joel si merita un’altra ondata di sconfinato amore da parte mia perché mentre mi lava i capelli mi fa i complimenti per la texture dei miei capelli: “Hai dei ricci belli anche da toccare”. Nessun uomo mi aveva detto una cosa del genere prima di lui!
Dopo aver rimosso il trattamento torno tra le mani di Stefano.
Inizia ad applicare un mix di due prodotti che mi conquistano all’istante: Texturizer (un gel liquido antifizz) e Potion 9 (che ricostruisce il capello grazie a 9 estratti vegetali ed è ispirato a un viaggio nella foresta Amazzonica… come non amarlo?). Qua il segreto è applicare i prodotti di styling in modo uniforme. Voi come fate? Mettete la crema sul palmo delle mani e spargete? Errore! Provate a metterla sulle dita e poi a usarle come se fossero i denti di un pettine, massaggiandola fino alle radici.
Il risultato è nettamente, innegabilmente migliore.
A questo punto si passa all’asciugatura con un getto d’aria non troppo potente, in modo da non scomporre i ricci. Nel frattempo si possono passare delle piccole ciocche tra le dita in quel gesto che a noi ricce piace tanto: sono le dita che formano il riccio o si limitano a seguirlo? Quando i capelli sono bagnati sono le dita a formare il riccio. Sembra un’azione banale, ma è determinante, anche quando fa caldo e si decide di fare a meno del phon. Provateci!
Alla fine dell’asciugatura ci troviamo con dei ricci belli precisini che ci incorniciano la faccia. Carini anche così, ma noi puntiamo al meglio. A dei ricci un po’ grunge, un po’ selvaggi. È la promessa che mi ha fatto Stefano, e io aspetto il prossimo trucco del mestiere, convinta che presto arriverà qualcosa che mi farà dire: “Be’, a te riesce perché sei un professionista, figuriamoci se io riesco a farlo a casa!”. E invece…
Il prossimo step è usare di nuovo le dita come se fossero i denti di un pettine, appoggiarle sulla cute e iniziare a muovere le mani, come quando al lavatesta, per distribuire lo shampoo, ci fanno quei fantastici massaggini su tutto il cranio. Ecco, lo scopo è creare volume e movimento alle radici. Fatto? Ci vuole un secondo.
Poi si può continuare a giocare con i ricci: scolpirli, tirarli e fissarli con la pasta Matte Putty o le lacche Shaper Zero Gravity o Re-Shaper serve anche a creare quel grazioso effetto -perfettamente controllato!- di ricci ribelli che emergono da una nuvola di ricci morbidissimi.
Mentre Stefano procedeva col suo lavoro mi anticipava il mood di questo cambio di testa: occhi bistrati, rossetto deciso e un’ironia graffiante. If grunge is dead we are zombies, ok, ma basta con le camicie di flanella: ci vogliono tacchi e soprattutto grinta. It’s 2013, babe!
Grazie a Stefano Colì, Mauro Bellini e a tutto lo staff di Les Garçons de la Rue, a Nicola Moretto per le foto all’interno del salone, a Elisabetta, Marcella e Gloria, alle amiche blogger vecchie e nuove.
Sei bellissima! Ma devo dire che i tuoi ricci erano già belli prima..
Ricordi che una settimana fa ero andata a dare una spuntatina ai miei capelli? Bene, io ho dei capelli scalati bruni, alle spalle, dopo anni di tagli rasati. Proprio come te. Adesso speravo di poter ottenere dei ricci definiti come i tuoi ed evitare cosi manutenzioni improbabili. No, non è possibile perchè ho fatto mesi e mesi di piastra ed hanno cambiato forma. Cosa mi consigli? Guardo le foto che hai pubblicato e correrei dritta da Stefano (il mio parrucchiere) per fargli fare una bell’intervento drasticamente “riccio-capriccio”. Non so Irene, dammi una dritta!
Kisses
Mmm, secondo me i tuoi capelli sono solo un po’ scocciati e confusi in questo momento. Poi con questo tempo ballerino non hanno neanche tutti i torti! 🙂 A volte i capelli si stendono anche per il peso, quando allungano, ma dato che li hai già spuntati e scalati questo fattore viene automaticamente escluso. Io direi di nutrirli e “assecondarli” il più possibile (con la tua attività porti la cuffietta? Mia mamma ogni anno quando finisce la stagione in cucina ha i capelli più lisci rispetto ad aprile/maggio quando inizia), ma senza vederli è anche difficile darti un’opinione sensata. Magari una chiacchierata vis à vis con Stefano potrebbe aiutarti molto! Che prodotti usa in salone?
Super gnocca… io amo talmente tanto i ricci che mi sono fatta la permanente! Ti stanno benissimo, rendono giustizia al tuo viso e sono un segnale del tuo carattere frizzante!!!
🙂
Ma grazie cara! Ci ho provato molte volte a stendermi i capelli, ma non c’è verso, ho proprio il viso da riccia! 🙂
Che bel vestito… mi puoi dire dove l’hai preso?
Anch’io come te sono una di quelle immensamente grate a Stefano, Joel e a Les Garcon de la rue tutti!!
Ciao cara! L’ho preso da Esprit la scorsa primavera e non l’ho mai riposto, è comodo in tutte le stagioni!
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