Sempre presi dalla fretta, una mattina M. e io ci siamo dati una spruzzata di Eau Lente prima di separarci per andare al lavoro.
Subito siamo stati entrambi colpiti dalle note speziate e il timore che un odore così avvolgente potesse essere eccessivo per iniziare la giornata ha subito lasciato spazio a un sorriso: la fragranza ha iniziato immediatamente a modellarsi su di noi e ci ha dato la grinta e la calma necessarie ad affrontare la mattinata che ci stava aspettando.
All’ora di pranzo non vedevamo l’ora di incontrarci di nuovo per confrontare lo sviluppo della fragranza sulla pelle dell’altro: su di lui spiccavano ancora le spezie, soprattutto la cannella, mentre su di me si stavano insinuando delle note più sottili e struggenti, come di talco con un tocco di vaniglia.
A sera, avevamo ancora addosso lo spirito del profumo che ci aveva accompagnati per tutto il giorno: solo allora ci siamo messi davanti al pc e abbiamo cercato informazioni su Eau Lente. Abbiamo scoperto che il merito della continua evoluzione di questa fragranza va tutto all’opopanax, una resina il cui profumo si rivela a poco a poco, e siamo stati incuriositi dal fatto che questa era bruciata nei templi greci per celebrare gli dei ed era usata da Alessandro Magno per profumare i propri abiti: in pratica, per una giornata intera ci siamo lasciati cullare dal continuo sviluppo di questa fragranza che ci ha parlato di viaggi in terre lontane, e solo alla fine abbiamo scoperto che per tutte quelle ore abbiamo portato su di noi l’odore di un grande avventuriero.
Di questo profumo ho parlato anche nel 2011 sul blog di Vittoria Profumi
e adesso puoi acquistarlo sul loro e-commerce.