Un passo indietro: che cos’è l’armocromia? Si tratta di un’analisi dei colori naturali di una persona (occhi, capelli e carnagione), che mira a scoprire quali sono i colori che, nell’abbigliamento o nel trucco, la valorizzano di più e quali, invece, smorzano le sue caratteristiche naturali. C’entrano i concetti di caldo e freddo, che ormai tutte mastichiamo, ma anche di croma e saturazione, così incrociando le varie caratteristiche si ottiene una classificazione generalmente divisa in 4 stagioni con altrettante sottostagioni a testa. Io me lo ricordo, quando negli anni Novanta le zie andavano in profumeria a comprarmi i primi coffret trucco Pupa e mettevano all’angolo le commesse al grido di “Mia nipote è mora con gli occhi scuri, cosa mi dà?” e tornavano indietro con tanti bei marroni caldi che poi mi facevano sembrare un coniglio nano albino o uno zombie che ha fatto un frontale con un’ambulanza. Perché se sei mora con gli occhi scuri sei una donna mediterranea e quindi vai coi colori caldi, no? NO! Povere commesse, non è neanche colpa loro, perché non è tanto facile dare un consiglio senza vedere la persona neanche in foto, ma va detto che questo equivoco è durato negli anni tra commercianti di vari settori. Uno non credeva che il viola freddo mi stesse bene e mi voleva dare per forza un cappottino color cammello che mi sbatteva da morire, si vedeva a occhio nudo! Poi quando ho provato il montgomery freddo è rimasto a bocca aperta e si è fatto da parte. Questo quasi 10 anni fa, quando ancora non sapevo niente di armocromia ma andavo semplicemente a sentimento.
Insomma, dopo anni di tentativi e sentimenti, io un’idea me l’ero fatta da tempo: anche se per me i colori sono belli tutti, a me stanno bene quelli freddi, decisi, anche quelli squillanti a volte. Però poi negli anni mi sono innamorata dei colori polverosi, dei nude, e via a riempire l’armadio di quelli, che mi facevano così chic ma a volte anche così insignificante. E poi i cambiamenti di peso, io che non mi vedo più con lo stile di anche solo 5 anni fa… Mmm… a un certo punto ho incrociato la voglia di cambiare armadio con l’esigenza di avere pochi pezzi, tutti combinabili tra loro, che parlassero di me a prima vista, si adattassero alla mia forma del corpo e mi valorizzassero anche dal punto di vista armocromatico, ché già la mattina mi alzo alle 6, figuriamoci se voglio rischiare di indossare qualcosa che mi fa sembrare appena uscita dall’ospedale!
Allora, se con la forma del corpo c’ero già, e grazie ad Anna ormai trovare e abbinare gonne e vestiti da pera non è più un problema da tempo, lo scorso inverno mi sono decisa ad affrontare la questione dell’armadio dal punto di vista armocromatico. La consulente che seguivo più da vicino era Lara, e a metà febbraio le ho scritto per la prima volta. Seguivo sempre il suo blog e mi sembrava di conoscerla già, sentivo di poter avere fiducia in lei e se solo fossimo state più vicine avrei certamente optato per una consulenza dal vivo, anche solo per avere il piacere di bere insieme una bella tazza di tè! Lara è stata rapidissima nel rispondermi e nel darmi tutte le indicazioni su come portare avanti l’analisi virtuale. Purtroppo io non sono stata altrettanto rapida, infatti sono riuscita a scattarmi delle foto e a inviarle il materiale che mi aveva chiesto solo a inizio aprile, ma lei è stata super e nel giro di dieci giorni aveva già elaborato il tutto, dandomi il verdetto di Inverno Profondo (qui una bella descrizione di questa stagione da parte di Lara). Come mi sono sentita? Sollevata. Perché da un certo punto di vista mi ero sempre sentita particolarmente bene nei colori che meglio si addicono a questa stagione armocromatica e quando è arrivato qualcuno a dirmi che ero totalmente dalla parte del giusto mi ha permesso di vedermi con una ritrovata obiettività. Mentre aspettavo il risultato dell’analisi mi ero comprata un paio di pantaloni blu elettrico e una maglia a righe bianche e blu elettrico (non sono sicura che il nome sia giusto, sono una pigna coi nomi dei colori) per un matrimonio, e vedere che quell’esatto punto di blu era proprio tra quelli consigliati da Lara per me mi ha fatto gongolare. E poi, ragazze, il bianco e il nero, che sto riscoprendo nella loro bella, intensa semplicità. Mi sto proprio divertendo. L’estate appena trascorsa è passata quasi sempre in bianco, rosso, verde o blu, con un po’ di grigio. Non avevo molti capi totalmente sbagliati, ma me ne sono disfatta passandoli a mamma che dovrebbe essere un inverno profondo soft (siamo identiche, ma Lara stessa avverte che con l’età ci si può “softizzare” e quindi credo che sia per questo che capi che a me fanno sembrare in pigiama su di lei hanno più successo) e nella vita di tutti i giorni ne ho comunque usati molti meno di quelli che ho, questo mi sta spingendo a farmi coraggio e a sfoltire il mio guardaroba col piglio del Capsule Wardrobe (ma con un pochino meno di rigidità sul numero dei capi, per favore… a me tutti quei conti fanno venire il mal di testa!). Mi sono iscritta al gruppo FB di Lara, Lara La Biche – Armocromia e Stile, e lì leggendo le altre ragazze ho scoperto l’analisi di Kibbe, che si fa anche rispondendo a un questionario e che mi ha dato spunti interessanti sul mio stile, unendo sia la forma del corpo che l’armocromia che quello che so dei miei gusti e delle mie inclinazioni. Ma Capsule Wardrobe e Kibbe sono davvero off topic rispetto a questo argomento, anche se ci sono approdata timidamente proprio dopo l’analisi di Lara.
Adesso non vedo l’ora di fare il cambio dell’armadio, ci credete? Mi sono già sbarazzata di un cappottino dai toni troppo smorzati e di un piumino marrone che d’ora in poi si adatterà malamente al mio nuovo guardaroba. Perché anche se non ho intenzione di cambiare tutto dall’oggi al domani, di sicuro ho delle idee interessanti su come darmi una marcia in più attraverso l’abbigliamento. Se ho un dubbio, prendo come riferimento il profilo Pinterest di Lara, con tutte le sue magnifiche bacheche divise per stagione, ed è tutto così logico e naturale che viene voglia di vivere in un mondo accordarto in modo armocromatico!
In definitiva, questa è un’esperienza che consiglio sia alle ragazze che bisticciano di continuo con il proprio guardaroba sia a coloro che non brancolano totalmente nel buio ma hanno bisogno di una spinta per fugare gli ultimi dubbi su ciò che vale la pena comprare (o tenere) e ciò che proprio non fa per noi : il costo della seduta è ragionevole, sicuramente meno costoso dell’ultima maglietta che avete comprato e che, pur standovi bene a livello di fitting, vi sbatteva tanto da finire nel cassetto dei pigiami dopo che vostra madre, i colleghi, la cassiera del supermercato e il corriere Bartolini vi hanno chiesto se avevate la febbre.
Che ne pensate? Avete mai fatto esperienze di questo tipo? Ne fareste? Ne farete? Fatemi sapere, sono curiosa!
Condivido tutto: anche io mi sono scoperta grazie ad Anna (mela) e a Lara (estate soft profonda). Prima mi conoscevo meno, oggi riesco a valorizzarmi di più senza tutte le complicazioni di tanti “esperti” che ti dicono cosa va di moda e cosa piace mentre, come dice Anna: “non è la tua forma del corpo ma il vestito ad essere sbagliato”.
Verissimo! Tutti a ficcarci in testa che non andiamo bene come siamo, menomale c’è chi ci insegna a rafforzare il messaggio opposto! <3
Da quando ho conosciuto l’armocromia e la mia stagione, tante cose sono cambiate in meglio anche per me. Mi sento più consapevole di me stessa e delle frecce nel mio arco. Ho capito perché alcuni colori mi facevano sentire sbiadita e altri mi ingiallivano. Ho capito quali sono gli abbinamenti che devo ricreare se voglio apparire al meglio di me. E’ stato un piacevolissimo stravolgimento, vorrei aver fatto l’analisi prima.
Bellissima immagine, quella delle frecce al tuo arco, semplice e molto calzante. Oggi ho fatto il cambio dell’armadio, ho passato in rassegna tutti i colori del mio guardaroba invernale e posso dire che ci siamo al 90%, sono MOLTO soddisfatta!! 🙂
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