I dischetti Cotoneve e le consulenze di bellezza tra le corsie del supermercato

Quando ero bambina c’era il cotone idrofilo in grandi pacchi bianchi, che veniva usata per col disinfettante, il solvente per lo smalto e di sicuro per molti altri impieghi, e poi c’erano i pacchetti di batuffoli di ovatta colorata, carini come nuvole, che almeno una volta all’anno la maestra delle elementari ci faceva usare per i lavoretti da portare a casa nelle varie ricorrenze, e che in casa mia non avevano lunga vita perché io ero convinta che fossero un giocattolo bellissimo e allora li facevo diventare, all’occorrenza, zucchero filato, topolini, svariati tipi di cibo, creature magiche e chissà cos’altro.
I dischetti di cotone li ho scoperti molto tardi, forse con la convivenza, addirittura, perché credo che fino al 2008 non usassi altro che le salviette struccanti e per il tonico andava bene un pezzetto di comune cotone idrofilo. I dischetti di cotone Cotoneve 2in1 mi hanno fatto tornare bambina dal momento in cui li ho ricevuti in prova: che bello sarebbe se ai loro colori corrispondessero non solo le loro proprietà (lenitiva, antibatterica, rigenerante e antiossidante) ma anche qualche potere magico…

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A tutto questo pensavo la settimana scorsa, quando al supermercato ho visto la figlia della mia vicina attaccata allo scaffale del cotone idrofilo, con la nonna che penava a portarla via. Voleva a tutti i costi un pacchetto di questi dischetti, motivazione: “Sono belli“. Eh, già, belli sono belli. Però insomma, alla nonna serviva solo un po’ di cotone idrofilo per lucidare l’argenteria. Allora mi lancio in soccorso dell’anziana signora: “Martina, questi cotoncini non vanno bene per giocare, sono come le cremine di mamma e zia, vanno usati per il viso, non per le Barbie” (Martina è quella che a Natale ha dato un’abbondante spalmata del siero di Estée Lauder della zia alla sua bambola nuova di zecca, la zia era contentissima, credo anche la bambola, e da lì il mantra Le creme delle mamme non sono per le bambine né per le bamboline).  Martina si rabbonisce (anche perché voltandosi per ascoltarmi interrompe il contatto visivo con lo scaffale igiene&bellezza e ne inizia uno nuovo con quello dei prodotti per la prima colazione) e mentre inizia a tendere le manine verso un pacchetto formato esercito della salvezza di Baiocchi del Mulino Bianco mi si avvicina una ragazza che mi fa: “Ma quindi questi dischetti contengono l’idratante? Scusa se ti disturbo, prima di tutto!”.

La ragazza ha un bel faccino sveglio e dei capelli rossi che le invidio all’istante, figuriamoci se mi disturba: “No, non hanno l’idratante, hanno un lato bianco come i normali dischetti, e sul lato colorato contengono i vari principi attivi che vengono rilasciati sul viso quando li usi, sia mentre ti strucchi che mentre applichi il tonico”.
“Quindi se prendo quelli lenitivi magari il viso mi si arrossa meno dopo che mi sono struccata?”
“Certo! Io per adesso ho usato solo quelli all’alga azzurra, rigeneranti, mentre la mia mamma ha usato quelli antiossidanti, alla rosa canina, e ci siamo trovate bene. Certe mattine inumidiamo solo un po’ la parte colorata e la passiamo sul viso al posto del tonico. Soprattutto in viaggio è di una comodità estrema!”
“Ah, tanto io il tonico non lo uso comunque…”
“MALE!” tuono, ma col sorriso. “Se la tua è una pelle che si irrita facilmente, il tonico serve a ristabilirne l’equilibrio dopo lo strucco. Ti prescrivo una confezione di questi dischetti per struccarti e per prendere la mano con la fase del tonico, poi quando l’hai finita corri in profumeria a farti consigliare un tonico adatto alla tua pelle. Sembra una cavolata, ma è la fase più importante della detersione, credimi”.

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Susanna mi crede. Ci trasferiamo alla cassa del supermercato e poi al bar in piazza  a chiacchierare di makeup e routine beauty davanti a una tazza di caffè. Anche lei è cresciuta con una mamma molto attenta alla cura della pelle, ma a differenza della sottoscritta non è fissata con le novità e quindi spesso le sembra di essere “rimasta indietro”: ci siamo date appuntamento a questa settimana per un altro caffè e un’altra chiacchierata.
Martina si è portata a casa un ovetto Kinder, quel giorno.
Tutto è bene quel che finisce bene.

7 commenti su “I dischetti Cotoneve e le consulenze di bellezza tra le corsie del supermercato”

    1. Magari una volta vengo a fare la spesa a Livorno (comodo, no?) e ci incontriamo anche noi! XD
      Sai, quando ti servono per gli occhi puoi usare il lato bianco, così sei sicura di usare solo lo struccante… che ne dici?

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