StilettoNight by StilettoAcademy @Castiglioncello – 09.08.2011

Castiglioncello (Li), prima metà di agosto, una terrazza in riva al mare all’ora del tramonto.
Vento che scompiglia gonne, due bicchieri di vino bianco, due amiche e un piatto di stuzzichini.
Siamo Francesca T. (che avete già incontrato in qualche puntata de La tribù che recita) e io. 
No, non siamo in giro per rimorchiare.  
Aspettiamo Giorgia, Francesca C. e la sua amica Erica. 
E no, non andremo a caccia neanche una volta che il quintetto sarà al completo. 
Ci tramortiremo di chiacchiere in attesa che inizi la StilettoNight organizzata da StilettoAcademy, finalmente approdata in terra toscana, per di più labronica.
Da tempo desideravo partecipare a uno di questi workshop su tacco 12: per affinare la tecnica di camminata (ho l’impressione di avere ancora molta strada da fare, nonostante la mia recente esperienza di tanguera) e soprattutto per passare del tempo tra persone che capiscono veramente l’assoluta necessità della frivolezza nella vita quotidiana. E dove trovarle, se non in un’occasione del genere?
Il duo Veronica/Spora e Daniela/Dania stasera è spaiato, ma che importa: Veronica/Spora non si ferma davanti a niente, neanche di fronte alla terrazza de Il cardellino (un locale delizioso in cui tornare a tutti i costi!) che sembra stentare a riempirsi né tantomeno alla raucedine da condizionatore d’aria.
Da sx verso destra: piede di Francesca T. (tenetevelo bene in mente) e piede della sottoscritta
(foto di Francesca T)

Dal basso verso l’alto in senso orario: piede di Francesca C., piede della sottoscritta, piede di Francesca T. e piede di Erica.
(foto di Francesca C)
Quando Veronica prende la parola siamo tutte orecchie… e Twitter. Se digitate #stilettonight vedrete cosa ne uscirà fuori! Un mix di pillole di saggezza pratica e di iniezioni di autostima. Perché il tacco è il mezzo per acquistare un aspetto più aggraziato, e ogni donna ha il diritto di padroneggiarlo a dovere, senza mettere a repentaglio la sua salute. 
E dopo la teoria… la pratica. E la sfilata. 
Ci lanciamo, decise a metterci in gioco fino all’ultimo, ma in definitiva, quando arriva il momento di percorrere quei 10 metri di red carpet, mi accorgo che mai sono stata così in imbarazzo, così goffa e meno sorridente di quell’occasione (cessa sì, lo sono sempre, ma almeno cerco di difendermi con la simpatia. Sembravo la mummia, vi dico!). Evvabbè. Mi classifico nona (su nove. Non ridete, ve l’avevo detto che avevo ancora parecchia strada da fare. Non ridete, o vi sego i tacchi, a tutte. E ai ragazzi posso sempre rubare le stringhe), ma la soddisfazione è dietro l’angolo: le mie compagne d’avventura si classificano chiaramente più di alto di me, visto che la matematica non è un’opinione, e in particolare Francesca T. si piazza, con la delicatezza dei suoi sandali Fiorucci, sul gradino più alto del podio. 
E si becca un bello scatolone con Philips Lumea. 
Cos’è Philips Lumea?
Eh no, se mi fate questa domanda è segno che i peli superflui non sono un vostro problema e allora no, non possiamo più frequentarci, mi dispiace. Però sono buona e presto pubblicherò qualche info in più in merito. Perché la mia amica ha vinto questo gioiellino, capite? Non sarei così orgogliosa neanche se l’avessi vinto io (vabbè, se c’avessi le gambe di Francesca sì, sarei un bel po’ orgogliosa, ma non divaghiamo).
Comunque, neanche noialtre ce ne andiamo a casa a mani vuote: prodotti per capelli Redken e Kerastase (i cadeau Elizabeth Arden erano solo per il resto del podio, e non abbiamo avuto occasione di ciacciare nelle buste per vedere cosa contenevano) e naturalmente la foto di rito insieme a Veronica. 
Che viene con gli occhi chiusi, e amen. 
Ed è già l’ora di rimettersi in cammino verso casa. By car, stavolta*. 
Giorgia – Erica – Francesca C. – Veronica – Io – Francesca T.
Foto di Francesca C.
E quindi niente, io vi saluto: devo andare a provare in spiaggia i miei prodotti solari Redken, e devo anche trovare un posto in cui custodire il mio patentino Twelve conquistato a fatica, e dove tenere in bella vista il mio Twelvecalogo.

Poi dicono che essere donna non è faticoso 
(ma è anche un sacco divertente!)
(*grazie alle ragazzuole del quintetto defilato, a Veronica e alle ragazze a cui ho scordato di chiedere il nome, allo staff del Cardellino… bella serata, davvero!)

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