Oggi compio 30 anni, e finalmente inizio a sentirmi “in pari” con la mia vita. Come molte delle persone che mi conoscono da tempo sanno già, sono convinta di avere 30 anni da quando ne avevo circa 22, quindi ho passato buona parte dello scorso decennio rimproverando me stessa per essere “in ritardo” sulla mia vita. Secondo la mia visione distorta della situazione dovevo avere un lavoro, una casa, un equilibrio che effettivamente non potevo esigere, perché non tutto dipende da me, non sempre almeno. Imparato questo, ho imparato a darmi un po’ di tempo, mi sono lentamente abituata a vivere l’oggi e non il domani. E ho capito che per tutto ci vuole il tempo che ci vuole, non si può sempre annaspare per avvicinarsi alla meta, è più utile un passo deciso e costante. Oggi, accolgo i miei 30 anni con la stessa trepidazione con cui all’epoca ho accolto i miei 18 anni, ma con più consapevolezza: a 18 anni credevo ancora di poter dominare il mondo solo grazie alla mia testolina e al mio coraggio, ora so che sono poche le cose che si possono comandare, ma che si possono fare miracoli col proprio impegno, e con l’empatia con le altre persone. Oggi, finalmente, ho l’età che mi sento.
L’importante, scherzano le persone di cui parlavo prima, è che ora io non mi metta a correre come una forsennata verso i 40, ma ormai credo di avere esaurito le forze in questa attesa. Sono diventata una fondista, finalmente.
E cosa ho fatto in questi miei 30 anni? Ho dedicato molto tempo alla danza, moltissimo alla scrittura e alla lettura, ancora di più al teatro. 16 anni tondi tondi dedicati allo studio delle lingue straniere, quasi la metà all’insegnamento delle stesse. Ho camminato così tanto da distruggere svariate paia di anfibi, ho mangiato più gelato del necessario, ho riempito e svuotato moltissime valigie, ho ingrassato qualche Smemoranda prima e qualche Moleskine poi, sono stata in equilibrio precario sui tacchi, mi sono nascosta le mani dentro le maniche dei maglioni, ho perso la voce a ogni partita di basket e a ogni concerto, ho premuto il tasto di molte macchine fotografiche prima di innamorarmi della mia Canon, comunque rimpiangendo di non avere sottomano una macchina fotografica in molte occasioni, a occhio e croce ho speso un patrimonio in trucchi e profumi, ho vissuto alcuni amori sbagliati prima di incontrare quello vero, ormai quasi 9 anni fa. Ho lottato col mio corpo, col mio peso, coi miei capelli. Ho sorriso molto. Ho pianto molto. Ho riso da star male, ho desiderato morire molte volte, ma sono state più le volte in cui ho riso. Ho sbattuto molte porte, ho perso alcuni treni, in treno ho conosciuto persone che poi sono diventate amiche, ho letto, ho scritto, ho dormito e ho sognato a occhi aperti col naso appiccicato al finestrino. Mi sono sentita a casa in molti luoghi. Ho incontrato molte persone speciali, soprattutto. Quelle veramente speciali sono rimaste con me, malgrado la lontananza e le vite reciproche che ci permettono raramente di vederci o sentirci, le altre il tempo le quasi cancellate. Ce ne sono alcune che non sono più con me malgrado l’amore che ci legava, i miei nonni, il mio amico d’infanzia Massimo e altri che comunque sono al mio fianco in ogni momento.
E c’è una cosa che unisce tutto: la musica. In queste ultime settimane, anche grazie al contributo di parenti e amici ai quali ho chiesto di “regalarmi” una canzone che descrivesse i momenti che abbiamo vissuto insieme, il nostro rapporto, ho raccolto le canzoni che parlano di me, del mio percorso. Ho scavato nella memoria, sono andata a cercare le canzoni cantate al mare, a ricreazione, nelle sere tra amici, nei viaggi in macchina o in treno, sotto la doccia, davanti a microfoni improvvisati. Quelle ascoltate e riascoltate. Quelle che mi hanno accompagnata in scena, o nei training. Quelle che mi fanno piangere anche dopo 1000 volte che le ascolto, quelle che mi fanno venir voglia di ballare. Sono più di 200, tra tutte, e sono sicura che continuerò ad aggiornare la cartella per molto altro tempo. E che presto ci saranno anche nuove canzoni da inserire. Ma per quelle faremo una cartella a parte, divisa per i decenni successivi…
Eccoci, accidenti, mi hai fatta piangere!!Che dire..anche io sono felice di aver conosciuto una persona speciale come te, e tra cinque anni, quando l'ora dei trenta scatterà anche per me, spero di ritrovarmi anche solo un pochino del tuo senno e della tua consapevolezza.Ti auguro il più felice dei compleanni.PS: Questa storia delle canzoni è veramente un'idea stupenda!!!
Ah..e ovviamente ti bacio e ti abbraccio fortissimo!!!!
Mi hai fatta quasi piangere, bellissimo :)Tra tre mesi compio 18 anni e spero di poter dire tutte queste cose quando ne avrò trenta :)Un bacio,V.http://themulticolorplanet.blogpspot.com
tanti auguri anche qui!
Amica questo e' uno dei post piu' belli che tu abbia mai scritto… mi hai fatta commuovere e sorridere a un tempo! Bellissimo!!! Ancora tanti auguri e un abbraccio immenso!
Grazie a tutte per gli auguri, è un po' come avervi tutte accanto a me, è una sensazione molto bella! ^^