È il momento di fare decluttering?
In questa stagione in cui ci si ricomincia a coprire e a stare più in casa, in cui dopo la parentesi estiva si è tornati tutti più o meno alle mille attività di sempre, a me è tornata la voglia di alleggerirmi.
Per prima cosa lascio andare il senso di colpa
L’anno scorso in questo periodo stavo attraversando una fase così difficile della mia vita, dal punto di vista professionale e personale, che circondarmi di oggetti era un bisogno vitale. Non avevo né tempo né voglia di uscire per negozi, ma ordinare qualcosa di bello online era facile e appagante: l’arrivo del corriere con un pacco da scartare era il momento più colorato della giornata. Affogavo nella tristezza e cercavo di rimediare con l’ennesimo flacone di idratante per il corpo, un set di evidenziatori color pastello, scorte di candele profumate e post it, ma anche romanzi, corsi di formazione online e manuali. Può darsi che a te non sia mai capitato, e che ti sembri un comportamento talmente irrazionale da essere sciocco, oppure ci sei passata o ci stai passando anche tu: per tanti mesi mi sono sentita in colpa, per aver speso più di quanto fosse saggio fare, poi quando il lavoro in terapia ha iniziato a mettere in ordine quel malessere, tassello dopo tassello, ho avuto il coraggio di parlarne – con la mia psicologa, con M., con mamma, con un paio di amiche super fidate. Nei mesi in cui le mie finanze disastrate (non solo dai miei comportamenti d’acquisto) mi hanno costretta a tenere conti molto attenti sulle mie spese, ciò che mi ha stupita di più è che non sentivo la mancanza di quegli acquisti. Certo, a volte il tasto “compra” era una bella tentazione (ho disinstallato tutte le app di shop online che potevano attirarmi più del dovuto), ma ogni volta che mi sono data il tempo di riflettere (mi piace ma non mi serve – non è necessario che io approfitti di ogni sconto – queste 20€ mi fanno più comodo in tasca che in un cassetto trasformate nell’ennesimo reggiseno) mi sono accorta che anche questo atteggiamento era appagante. E a volte la mia voglia di novità, cose belle e piacevoli da toccare, spalmarsi o indossare poteva essere soddisfatta semplicemente aprendo una scatola con dentro un po’ delle mie scorte di penne, profumi, ombretti e creme.
Più che roba da buttare, ho roba da usare
Devo ammettere una cosa: anche se faccio fatica a buttare, AMO tutto quello che ho, che ho comprato o che mi hanno regalato negli anni. Lentamente, ho imparato a trovare una nuova casa a ciò che non va più bene per me: il mio costosissimo tappetino da yoga super pro, che non usavo da quasi 10 anni, è finito a una signora di Genova tramite Subito.it, alcuni abiti di quando ero molto magra hanno fatto felice la mia amica A. e altri sono stati spediti a Greenchic, e tutto ciò che posso scambiare, regalare e usare in modi alternativi mi dà un’immensa soddisfazione. Il fatto è che ho TANTA roba. Questo mese voglio dedicarlo a organizzare meglio i miei spazi, per vedere cos’altro può essere usato di più e meglio, senza aspettare l’occasione giusta per…
Una lista non esaustiva di impegni che mi prendo
Ho pensato di dividere le aree di casa in settori, in modo da prenderli in esame uno alla volta, nel corso di questo mese. Dalla lista escludo settori comuni, come l’attrezzatura da cucina o la biancheria da bagno o da letto, che appartiene sia a M. che a me e che quindi affronteremo insieme. Ciò che compete esclusivamente me, e che mi prendo l’impegno di non rimandare, sono:
- armadio
- cassetti (pigiami – calze – biancheria)
- reparto cartoleria
- angolo hobby
- angolo ricordi (diari, cartoline, biglietti da visita…)
- make up e beauty in generale
- digitale: corsi online acquistati e mai seguiti, newsletter, freebie
Come intendo procedere
Metterò in agenda, ogni settimana, almeno un paio di sessioni di attacco frontale a questi settori. Deciderò di volta in volta, in base al tempo e all’umore del momento, a cosa dedicarmi. Da ragazzina questi momenti erano una tortura, perché mi venivano imposti da una mamma esasperata dal mio disordine: ora li vedo come un gesto di cura, verso di me e verso le cose che possiedo, e spero di non cadere in crisi dopo la prima mezz’ora di lavoro. È anche per questo che dividere i compiti in vari settori mi sembra una buona idea: spezzettare la fatica in più sessioni potrebbe renderla meno evidente.
E tu, come te la cavi col decluttering?
Se anche per te è arrivato il momento di mettere mano a ciò che possiedi – o ti ho fatto venire voglia di farlo – perché non ti unisci a me in questi giorni?
Mi prendo l’impegno di tenere un diario, sia su carta sia su Instagram, per tracciare gioie e dolori di questo percorso: fammi sapere se tifi per me o se ti butti nella mischia insieme a me! 😉