La Fée des Parfums: scaldiamo i motori… iniziamo ad annusare!

Com’è bello collegare a un odore una sensazione, un ricordo, un’emozione! Ogni volta che sento l’odore dell’asfalto bagnato mi viene in mente una corsa a perdifiato durante un temporale estivo che sorprese me e la mia amica Giulia a chiacchierare sulle panchine del lungomare. Ogni volta che sento l’odore della niepitella mi vengono in mente le passeggiate con due miei prozii particolarmente simpatici e nomadi, che quando ci venivano a trovare parcheggiavano il camper nel giardino della casa dei miei nonni, e se accosto il naso a un capo preso a caso da uno degli armadi della casa di mia mamma, posso dire solo dall’odore se appartiene a lei o se è stato di mia nonna.
Tutto ciò si è meravigliosamente potenziato da quando oltre agli odori naturali ho iniziato ad associare ai momenti della mia vita anche i profumi. Tanta vita in una sola boccetta, a volte. Così Debbie è stato il mio primo momento di civetteria, Naf Naf mi ricorda il maglioncino che portavo sempre quando, tra le scuole medie e le superiori, iniziavo a uscire con le amiche il sabato pomeriggio, Loulou di Cacharel e Le Male di J.P. Gaultier mi ricordano Marco, tanto corteggiato quanto devoto alla nostra amicizia. E allo stesso modo, se sento Pino Silvestre mi giro a vedere se da qualche parte c’è quel mio flirt che baciava malissimo, eppure somigliava tanto a Stephen Baldwin, Roma di Laura Biagiotti mi riporta in sella allo scarabeo blu del mio spericolato compagno di scuola Roberto, o se penso alla mamma di Chiara, a Francesca, o alla mia amica Kikka, pensto automaticamente a Jungle di Kenzo, Miracle di Lancome e a Iris di Erbolario, che io stessa le regalai per il suo compleanno, qualche anno fa, scoprendo un timido talento da “personal fragrance shopper”. Non ho mai chiesto a Miretta quale profumo indossi, ma è lo stesso, da sempre, e credo che farei fatica a immaginarlo addosso a qualcun altro. Perché nei confronti dei profumi ci dividiamo in 2 categorie, grossomodo (escludendo in partenza coloro che non sopportano i profumi, che ai fini di questa piccola inchiesta non sono rilevanti):
– quelli che hanno un solo profumo (al massimo due, uno per la stagione calda e uno per la stagione fredda, oppure uno “da tutti i giorni” e uno “per le occasioni speciali”) che diventa, col passare degli anni, il loro segno di riconoscimento – e non a caso si parla, per loro, di signature scent
– quelli che non riescono a rinunciare a cambiare, alternare, sperimentare.
Ecco, io faccio parte della seconda categoria. Ho almeno dieci profumi preferiti, e uno dei piaceri più grandi, per me, è passare in rassegna campioni e flaconi, sentire dove mi porta una fragranza, che note tocca nel mio cuore. Negli anni ho smesso di essere l’accumulatrice cosmetica che ero un tempo (c’è stato un periodo in cui avevo 100 gloss, erano una gioia!!), ma coi profumi è diverso, una boccetta non può essere un acquisto d’impulso, accumulo solo ciò che amo, ciò che è diverso da tutto ciò che ho, o che ha qualcosa in comune con altri profumi che amo, ma qui si apre il capitolo “note profumate” e si rischia di ritrovarsi con troppe parentesi aperte. Mi fermo qui, per il momento.
La mia (e presto, spero, anche vostra) amica Fée des Parfums svolazza ma non se ne va mai troppo lontana dal suo universo profumato, che è anche il mio: ci accompagnerà in un viaggio tra le mie fragranze preferite e, perché no? tra quelle che ancora non conosco, che scoprirò col tempo. Magari con qualche tocco di storia del profumo, qualche approfondimento su qualche “naso” famoso. Non so ancora di preciso dove ci porteranno le sue alucce leggere, so solo che questo sarà un viaggio molto personale: ci sono molti siti in cui persone molto più brave e istruite di me parlano in modo impeccabile di profumi dal punto di vista tecnico, e io so già che non sarei mai brava quanto loro nel descrivere i profumi. Però proverò a raccontarvi dove questi profumi mi portano, cosa provocano in me, come li ho conosciuti, sperando che questo viaggio appassioni anche voi!

6 commenti su “La Fée des Parfums: scaldiamo i motori… iniziamo ad annusare!”

  1. Hai perfettamente ragione: gli odori ed i profumi occupano un angolo ben preciso della memoria sensoriale. Io faccio parte della prima categoria, in modo piu' ristretto. Un solo profumo, che uso da anni, con qualche variabile di accento ma stessa essenza. L'odore e' un modo per ricordare persone, cose, emozioni…e tenerle ben riposte in un angolo della memoria…Bello questo post. Bello leggerlo. E ricordare.

  2. Hi dear** It's been a while since we actually talked so i have to thank you for the adorable comment ^^ I couldn't read this post tottaly because it's all in italian and so there are somethings i didn't get quite right (i MUST learn italian, and i keep telling myself that. I SO want to visit italy, it's a shame i havn't already being a person who studies art history and heraldry -.-) well, so i only say i love the picture. my mom collects perfum miniature bottles and they are so so cute and elegant**kiss and hug**hope everything's ok with you 🙂

  3. Che bello questo post Amica!Io sono di quelle da un solo profumo: per molti anni è stato "Un Jardin sur le Nil" ma da due estati a questa parte è diventato "Un jardin aprés la mousson".Però mi ricordo che da ragazzina ho avuto anche io i mitici e romantici profumi di Cacharel: LouLou e Anais Anais… li adoravo!!!Un bacione :-***P.S. Non vedo l'ora di vedere le tue foto al Fashion Lab di Lusia via Roma!!!

  4. Pingback: [La Fée des Parfums] Guardando indietro, guardando avanti… | Mix&Match

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