Come trovare il parrucchiere giusto
Inauguriamo i post del mese dedicato ai capelli con una guida semplice semplice, su come scegliere il parrucchiere giusto per le nostre esigenze.
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Il punto da cui partirei è: perché mi serve un nuovo parrucchiere?
Perché mi sono appena trasferita in una nuova città?
Perché il mio ha chiuso o si è trasferito a sua volta?
Se per cause di forza maggiore non posso più andare dal mio parrucchiere abituale posso tenere a mente ciò che mi piaceva di lui, del suo salone e del suo lavoro, e mettermi a cercare un sostituto che sia in possesso delle stesse qualità. NON è facile trovare lo stesso identico servizio, ma almeno posso dire di avere un obiettivo preciso: inutile recarsi dal migliore nel campo della colorazione se non ho mai avuto voglia di farmi neanche un giro di méche, non trovate?
Perché il mio mi ha delusa e non voglio più tornarci?
Perché non ho mai trovato un parrucchiere all’altezza delle mie aspettative?
In questo caso devo farmi delle domande in più – e cercare di rispondere con sincerità:
per esempio, in che modo sono stata delusa dal mio parrucchiere abituale? Ha sbagliato qualcosa nel suo lavoro, è stato indelicato o indiscreto, non ha ascoltato le mie richieste, mi ha danneggiata o truffata?
Ognuna di queste motivazioni ha un grado diverso di gravità e di possibilità di soluzione/chiarimento: se il parrucchiere è molto bravo e c’è stato un unico problema o screzio forse vale la pena di cercare di risolvere e mantenere il rapporto, ma questo dipende dal mio carattere e dalla mia capacità di gestire con diplomazia e fermezza i rapporti interpersonali.
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Se invece non ho mai trovato un parrucchiere da cui tornare più di una o due volte, allora urge chiarirsi le idee prima di continuare a girare come trottole impazzite alla ricerca di qualcuno che forse non esiste neanche.
COSA CERCO DA UN PARRUCCHIERE?
Prezzi modici? Entro, vedo, chiedo.
Tagli all’ultimo grido? Entro, vedo, chiedo.
Trattamenti adatti a capelli problematici? Entro, vedo, chiedo.
Super know-how in fatto di colorazione? Entro, vedo, chiedo.
La maggior parte di queste caratteristiche si scoprono “sul campo” (tra poco vediamo come).
Che esegua alla lettera tutte le mie richieste? Forse è meglio che mi rassegni: se il parrucchiere è un bravo professionista non è un juke-box che esegue anche gli ordini più strambi, ma cercherà sempre di adattare le mie richieste al mio tipo di capello e alla mia fisionomia. Certo, deve tenere conto delle mie esigenze perché sta lavorando su una persona e non su un manichino, ma anche io devo capire che non tutto sta bene a tutte. Se poi voglio a tutti i costi un caschetto biondo platino può darsi che alla fine mi accontenti, ma poi guai a me lamentarmi se mi sta da schifo. Lui me l’aveva detto.
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E sgombriamo la strada da un altro equivoco: i parrucchieri tagliano i capelli. È dura accettarlo, ma è così. Se vado dal parrucchiere col terrore che tagli 2 cm anziché 1 forse mi conviene imparare a spuntarli da sola a casa. Se ogni seduta dal parrucchiere deve essere accompagnata da un’ansia tipo quella che precede un’estrazione del dente del giudizio, forse è meglio che cerchi di capire perché questo momento generi in me tanta tensione: una chioma curata è una prezioso alleata della bellezza di una donna, ma niente che possa avvenire dal momento in cui entriamo in un salone a quello in cui ne usciamo può deturpare in modo definitivo il mio aspetto. E se anche fosse, io sarei o non sarei la persona di sempre?
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Bene, dopo quest’analisi più psicologica che tecnica, passiamo ai consigli spicci:
- se ho la possibilità di interpellare amiche, colleghe, vicine di casa o commesse con dei bei capelli ( o anche brutti, giusto per prendere nota e togliere dalla lista), chiedo loro dove vanno a farseli, con particolare riguardo verso chi ha caratteristiche e gusti simili ai miei – ricci crespi, tendenza a cambiare spesso colore, etc…
- se passeggiando vedo una vetrina che mi incuriosisce, perché non entrare a conoscere chi lavora nel salone? L’atmosfera che si respira in un salone dà il polso di quanto i dipendenti e i clienti si trovino bene, meglio recarsi personalmente a prendere un appuntamento piuttosto che per telefono
- come primo incontro prenoto un trattamento non molto impegnativo, tipo una spuntatina o una messa in piega, per avere la possibilità di entrare in sintonia col parrucchiere, vedere come lavorano lui e il suo staff, tenere conto di pulizia, ordine, puntualità, rapporto coi clienti e prezzi
- cerco di essere chiara da subito su cosa mi aspetto da lui: al mattino non sono disposta a dedicare più di 30 secondi allo styling? Niente tagli strutturati, bisognosi di troppa manutenzione. Ho le orecchie a sventola? Per favore, cerchiamo un taglio che non metta in evidenza questo difetto. Il parrucchiere non è telepatico e certe volte non vede neanche i nostri difetti, perché non ci vede a settori, ma nel complesso
- per far capire a un professionista cosa voglio da lui la cosa migliore è indicargli un’immagine chiara di un colore o di un taglio, sempre tenendo conto del fatto che su di me potrebbe avere un altro effetto e che il parrucchiere potrebbe avere in serbo delle alternative migliori
- altro frangente in cui ci vuole chiarezza è quello in cui mi vengono offerti trattamenti accessori come maschere ristrutturanti al momento del lavaggio, o mi viene proposto l’acquisto di prodotti per lo styling. Più che lecito da parte del personale, dal canto mio non devo sentirmi obbligata ad accettare
- catena, salone o piccola bottega? Niente è consigliabile o sconsigliabile in assoluto: ognuna di queste realtà ha di sicuro pro e contro, dipende da cosa cerco e mi aspetto. Se nella piccola bottega è più facile avere un rapporto più personale col parrucchiere, a volte nelle attività più grandi si può risparmiare, anche se spesso i nomi noti si pagano di più
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Dopotutto, quello che devo ricordarmi è che il parrucchiere è un essere umano con cui in poco tempo devo cercare di instaurare una comunicazione il più efficace possibile, perché sto mettendo un pezzetto della mia bellezza nelle sue mani. NON è il cardiochirurgo che mi sta per trapiantare il cuore, però, quindi no panic, posso avere una seconda chance se proprio ho preso un granchio. Ma non pensare di essere al cospetto di una creatura infallibile mi può portare a delle belle sorprese, come scoprire che quei capelli che mi fanno impazzire da anni possono essere veramente bellissimi se qualcuno se ne prende cura in modo semplice ma efficace.
Qui a Londra ne ho cambiati tantissimi, ogni volta che mi sono trasferita, ma devo dire che dopo alcune esperienze raccapriccianti, adesso mi fido solo di chi fa prezzi alti e se l’aspetto del salone è di alto livello, purtroppo nel resto dei casi, la qualità è talmente scarsa che il risparmio non vale la pena!
Eheh, nelle grandi città c’è davvero di tutto, ci vuole un po’ per orientarsi!
Ma adesso hai un salone di riferimento o li alterni?