Questa sarà l’ultima puntata estiva di #mydietdiaries, il prossimo mercoledì a quest’ora saremo già ufficialmente in autunno. E visto che la mia dieta è iniziata il 2 maggio, cioè a primavera inoltrata, e che settembre mi porta sempre a fare un po’ di bilanci, eccomi alle prese col bilancio della prima stagione trascorsa interamente a dieta.
Prima considerazione: mi sento bene. Non euforica, non galvanizzata. Solo BENE.
Perché la conosco la sensazione di vedere i chili che scendono e caricarsi a mille perché si è più forti della gola, delle circostanze e delle tentazioni. Durante la vecchia dieta, per sei mesi non ho toccato neanche un biscotto fuori pasto, non ho mangiato un boccone di pane se nel mio piatto c’erano proteine, ho brindato solo con l’acqua. Partivo da 64,5kg, ho perso 10 kg in 9 mesi, in realtà un po’ meno, ma quando durante l’estate ho smesso di andare in palestra e ho perso massa muscolare, un chiletto e qualcosa l’ho perso lo stesso. Anche se avevo cominciato a mangiare porcherie di nascosto. Perché una sta 9 mesi senza sgarrare mai, e poi va di fuori di cervello, capite? Io mangiavo di nascosto, continuavo a dimagrire (lavoravo al ristorante tipo 10 ore al giorno, sfiderei chiunque) e mi sentivo invincibile. E infatti. Un successone, brava.
Ora mangio quel che devo, se ci scappa lo sgarro cerco di rimediare camminando di più, bevendo più acqua o mangiando qualcosa meno al pasto successivo, ma non mi crocifiggo. Per come è il mio carattere, sempre troppo o-tutto-o-niente, va bene così. Intanto, da maggio a ora dieci chili li ho persi. Peso ancora più di quanto pesassi allora, ma sono più leggera dentro. Meno sola. Perché con la dottoressa di adesso posso parlare. Mi dà dei consigli per adattare il regime consigliato al mio stile di vita, e delle dritte per cambiare le abitudini sedentarie in abitudini sane. Dà lo stesso peso ad alimentazione e movimento. Non dà troppo peso al peso (scusate il gioco di parole!) ma alle misure, al BMI e al mio stato di salute globale.
Seconda considerazione: ho iniziato questa dieta non perché volevo che la gente si girasse per strada a guardarmi, ma perché volevo essere sana. A oggi, non credo che la gente si giri a guardarmi per strada, ma di sicuro sono io quella si guarda allo specchio più volentieri. E sì, sono parecchio più sana.
Pensavo che non ci fosse modo di rendere le mie gambe un po’ meno sproporzionate rispetto al resto e invece, pur consapevole che la mia forma “a pera” non si cambia, mi sto sorprendendo a vedere un cambiamento significativo anche nella parte di me che odio di più.
Terza considerazione: è un percorso costoso, perché fin’ora ho visto la dottoressa ogni 2-3 settimane (tranne una lunga pausa quando ero a Milano) e, contando solo le visite di controllo perché non so dove ho messo la ricevuta della prima visita, ho già speso più di 500€. Senza contare gli spostamenti per raggiungere il luogo delle visite, e i medicinali per la circolazione. Il mio modo di fare la spesa, in realtà, non è cambiato moltissimo: già prima di mettermi a dieta mangiavamo un sacco di frutta, verdura e carne bianca, anzi, con un po’ di junk food in meno abbiamo risparmiato anche qualcosa.
Ma l’ultima volta che ho chiesto il prezzo di un ciclo di massaggi supersnellenti/rimodellanti all’estetista il prezzo era DI GRAN LUNGA più alto.
E qui sto imparando un sacco di cose, su me stessa e sul mio benessere.
Ho fatto tanta strada. Non solo in termini di passi (quanti passi sono un’ora di camminata quasi ogni giorno per quasi 5 mesi?), ma in termini di consapevolezza. Mai più lagne, mai più capricci. Mi sentirete dire “Mamma, perché non mi hai fatta nascere con un metabolismo più veloce?” solo se c’è da scherzare, altrimenti: “Mamma, vieni che andiamo a camminare insieme”.
Niente ci viene regalato, vogliamo davvero illuderci che un corpo sano, utile e armonioso scenda dal cielo dal momento che decidiamo di metterci a dieta? Possiamo smettere di mangiare, ma otterremmo solo un corpo sfinito. Sano, utile e armonioso, no. La salute, l’utilità e l’armonia si conquistano mangiando bene, muovendosi e pensando in modo adeguato, positivo, ricettivo.
E niente, adesso sono curiosa di sapere cosa mi riserverà l’autunno. Su come i miei impegni e progetti si concilieranno col mio nuovo stile di vita, su come sarà bello tornare a danzare (a flamenco, ma anche a teatro danza… quest’anno mi butto!) con un corpo piano piano più flessuoso.
Non vedo l’ora, ecco.
Pensare che appena 5 mesi fa… no, non fatemici pensare. Fatemi guardare avanti!
congratulazioni cara! sono soddisfazioni
brava, complimenti!io sono sempre ferma ai miei 77kili che non vogliono scendere..temo l'autunno e l'inverno, perchè con il freddo mi sarà più difficile moderare i tortellini in brodo, la pasta e i soprattutto i risotti!
è una questione di testa… brava, io non riesco ancora, ma ce la farò, prima o poi… baci, gaia
Grazie ragazze!@Deirdre, per me invece di solito la stagione "a rischio" è sempre stata l'estate, perché interrompendo le mille attività dell'inverno e aumentando le occasioni sociali, tendo sempre a vanificare i sacrifici dell'inverno. Quest'anno sono curiosa di vedere come organizzerò le mie sessioni di camminata nelle mie giornate infinite… ma sono positiva!@Gaia, a un certo punto senti un "clic" e allora quello è il momento di lanciarsi… è solo questione di trovare il momento giusto! :*