Oggi sembrerà che io faccia di questo blog un uso privato di un mezzo pubblico ma, a parte il fatto che a tratti io stessa stenti a credere che il viavai di lettori qua dentro faccia di questo un luogo pubblico, in realtà vi insegnerò a fare una magia: vi insegnerò a partecipare a un evento importante nella vita di una persona a voi cara benché siate a chilometri e chilometri di distanza. Nella fattispecie un evento come una prova da superare, tipo una laurea, tipo.
Si inizia da lontano, nelle settimane precedenti, iniziando a sentire l’ansia a ondate ogni volta che la persona in questione esterna la propria ansia sui social network e/o tramite altri mezzi di comunicazione. Durante il countdown finale la situazione peggiorerà. Quando questa persona implorerà la somministrazione del valium andrete in paranoia, indecisi sulla possibilità di intervenire in qualche modo o di andare a cercare del valium anche voi. La mattina del grande giorno, alzandovi dal letto, la prima domanda che vi farete sarà: “Avrà dormito?”. Soppeserete una a una le parole per un sms di incoraggiamento, in modo che non trasmetta la vostra ansia e non sia troppo chiassoso. Poi spedite, e durante le ore successive controllerete ogni 20 minuti il cellulare per vedere se ci sono aggiornamenti.
A sera, leggerete su Facebook uno status tipo “Vado a rockeggiare la mia laurea cum laude nel locale _____, vi aspetto là” e salterete come delle rimbecillite nel mezzo di una delle più trafficate stazioni metropolitane del nord Italia.
Quasi 24 ore dopo non avrete ancora sentito la persona in questione per paura di turbare il suo rinvenimento post-sbronza. Ma c’è tempo.
Ci sono persone, come
Paola, giusto per fare un esempio, con cui spazio e tempo sono riferimenti piuttosto elastici. Non conta per quanto si sta o non si sta insieme, ma semplicemente la quantità di parole che si riusciranno a sparare nel tempo che si ha a disposizione.
Le persone come Paola sono persone che odorano di cose belle e colorate. Alle quali ti affezioni fino al punto di definire lei e la sua famiglia “la mia famiglia fiorentina”.
Me la immagino con le mani nei capelli le ultime ore di attesa prima della discussione della tesi, me la immagino bellissima nel vestito che ha scelto per quel momento che aspettava da tanto, impanicatissima ma super-professional mentre espone, col suo Samu che le avrà fatto mille foto. Con l’adorato Pietrino e le sue belle sorelle (una attualmente in formato matrioska, per altro) e poi non so, a un certo punto me la immagino con una gonna a ruota molto rockabilly mentre rockeggia. Con la mamma a casa che smaltisce la commozione raccontando l’evento alle parenti lontane, magari. E il suo papà che non la perde di vista, da lassù. Neanche per un minuto.
Tanti auguri Paolicchia mia, questo è un pezzettino del mio festeggiamento per te… per il resto, be’, la pianterò di travestire la mia commozione dietro post serissimi, e mi limiterò a rockeggiare con te.
Che dire…appena mi sono sentita chiamata in causa ho lasciato il tuo post in fondo al blogroll, leggendo prima e di corsa gli altri, perchè me lo volevo gustare in santa pace. E mi scuso per averti fatto trepidare non rispondendo più a nessun messaggio, ma da un certo punto ho volato il cellulare in un angolo, il mac, che è rimasto spento per giorni in un altro e non ho pensato più a niente, anzi no, ho pensato a tutte le cose che volevo e dovevo fare e che ho lasciato lì e che alla fine per una cosa o per un'altra non mi sono comunque fermata e le devo ancora fare. Tipo risponderti :)Comunque anche se non c'eri è davvero come se fossi lì presente e non lo dico per dire perchè hai visto e descritto le cose proprio come sono andate. Che cosa abbia detto durante la discussione non lo so, le parole sono uscite in qualche modo, dopo mi hanno detto di una delle strutture che avevo progettato che era "notevole", ma io non me lo ricordo, quindi fai te come stavo messa. Ma le mie sorelle, Samu, il mio vestito, Pietrino che per l'occasione ha imparato a dire che la zia diventa "dottttttoresssssa" e la mia mamma che sta ancora parlando a telefono da giovedì, beh, loro c'erano tutti. Anche papà, hai ragione, ma nel dubbio il giorno dopo sono andata in Via delle Porte Sante con i tulipani del mio mazzo di fiori e un po' di alloro. E mi è sembrato di vederlo mentre mi diceva "magnifico", come faceva sempre lui. Grazie per questo post, le tue parole sono il regalo più bello che potessi farmi. Grazie a te, come ho scritto sulla tesi, con gli amici si deve condividere non solo la sventura, ma anche le soddisfazioni, e grazie a te, che che fai parte di quelle persone determinanti incontrate lungo la mia strada. (Spero un giorno di farteli leggere questi ringraziamenti :D) un bacione. E a prestissimo. Quest'estate sarò spesso dalle tue parti!!!
Spero tantissimo che la strada fatta fin'ora ti frutti tutte le soddisfazioni che meriti… ma dimmi, riesci ad andare al Salone del Mobile quest'anno? ^^Un bacio grande, e a presto, davvero! :*
Eheh..vorrei andarci..e dovrei pensarci in fretta perchè è cominciato oggi! 🙂 Mo mo mi faccio un preventivo..:P