La Tribù che recita

L’ultimo sabato di luglio, un aperitivo che si trasforma in una cena improvvisata, con gli ombrelloni sulla testa e i vassoi di salumi, formaggi, couscous e pasta fredda da cui piluccare. Chiacchiere, e molte risate. A pochi passi dal centro, che sicuramente starà trasudando di gente, a quell’ora di sabato sera. 
Noi teatranti ce ne stiamo nella nostra bolla, tra i ricordi e i progetti futuri. 
Prima che arrivino i vassoi pieni di frutta e gelato, Irene L. sfodera un fermaglio fatto a forma di fiore, coi petali di stoffa delicati come soffi di fumo, per tenere a bada i suoi riccioli biondi. 
Io me ne impadronisco, per un istante e per sempre. 

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