Il primo post dell’anno (se non contiamo quello in cui festeggiavamo il 7° compleanno di Mix&Match, che conteneva anche un regalino per voi) non è un post a tema beauty, ma riguarda il mio primo breve viaggio di questo 2016. Domenica 3, infatti, M., io e alcuni amici ci siamo diretti verso Colle di Val d’Elsa (SI). Il pretesto era andare a trovare il padre di uno di noi e trascorrere del tempo tutti insieme prima della fine delle vacanze di Natale, ma il signor Vasco ci aveva preparato, oltre a un pranzo degno di un re, una magnifica visita della città, incastonata tra la campagna senese e brillante quanto il prodotto che la rende nota in tutto il mondo: il cristallo. In tarda mattinata avevamo appuntamento con l’architetto Duccio Santini davanti al Museo del Cristallo, per una visita guidata offerta dalla ProLoco di Colle. Il signor Santini ci era stato presentato come caro amico esperto di lavorazione del cristallo, ma dopo poco che eravamo insieme abbiamo capito che la grandissima semplicità e cordialità di quest’uomo andavano a braccetto con passione e competenza straordinarie che l’hanno condotto, negli anni, verso progetti molto importanti, tra i quali la realizzazione del Museo del Cristallo stesso, che sorge vicino alla piazza centrale di Colle, nei locali di una delle vecchie fornaci dell’ex vetreria Boschi.
Suggestivo e stimolante anche per chi non dispone di una guida d’eccezione come è successo a noi, il museo ricostruisce la storia del cristallo a Colle di Val d’Elsa, dalla prima vetreria del 1820 ai giorni nostri, attraverso le varie tecniche di produzione e decorazione, gli strumenti di lavoro, l’evoluzione del prodotto tra mode e gusti passeggeri e il design che ha fatto epoca.
Le vetrine dove sono esposti i reperti sono accompagnate da classici pannelli illustrativi museali e da una serie di pannelli più piccoli e più colorati, ricchissimi di figure, che con un linguaggio semplice riassumono le informazioni salienti di ogni settore risultando utili sia per i visitatori più giovani, per i quali sono stati pensati, che per quelli più maturi. Durante il percorso non mancano oggetti curiosi, come il calice da guinness e il bicchiere da whisky Cibi, che potrà non dirvi niente sulle prime, ma che ricorderete sicuramente in mano a Harrison Ford in Blade Runner…
Per tutto il museo ci sono maestose e luminose installazioni, belle da vedere e da fotografare, ma prima di uscire passate un po’ di tempo dentro la stanza detta “La foresta di Cristallo”: camminateci dentro, guardatevi intorno, lasciatevi cullare da suoni e riflessi… uscirete con un sorriso!
Insomma, mi sono scoperta a sospirare davanti a raffinati servizi di cristallo, come quello che le nostre nonne ricevevano in dono per le nozze, ma soprattutto ho imparato qualcosa di nuovo su un angolo incantevole della mia bella Toscana. Non posso che consigliarvi una visita al paese, perché la visuale da Colle Alta è veramente da mozzare il fiato e c’è da fare il pieno di storia e di arte anche solo ad andarsene in giro tra le stradine del paese, e c’è da sperare che “il fornino”, cioè l’area di lavorazione a caldo del cristallo Vinicio Salvetti, che fino a poco fa riproduceva il ciclo di lavorazione del vetro ma che adesso si trova chiusa al pubblico per mancanza di persone che lo possano gestire, torni presto a far bella mostra di sé. Per il momento, godiamoci il Museo del Cristallo (qui trovate un po’ di informazioni su costi e orari) e l’aria magica di Colle di Val d’Elsa.
Dalla provincia, con amore ♥
Bellissimo resoconto, brava! Buona serata! 🙂
Grazie cara! <3
Buongiorno!
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