Cosa si prova quando si torna in una casa dove, malgrado tu sia stata felice a lungo, non abiti più da tanto? Oggi scopro che trovare tutto come l’avevo lasciato è una bella sensazione.
Questo blog è stato un figlio, un amico, un maestro, per tanti anni: sono stati anni esplosivi, quelli in cui scrivevo un post al giorno e viaggiavo come una pazza per stare dietro agli eventi dedicati alle blogger. Sono arrivata al punto di desiderare di rinunciare al mio lavoro e al mio fidanzato per trasferirmi a Milano e vivere di questo. Il lavoro di insegnante l’ho tenuto ancora diversi anni, il fidanzato no. Ma ne ho trovato un altro, mi sono trasferita in campagna da lui, ho finalmente dato un senso alla patente che avevo preso a diciott’anni e non avevo mai usato. Il blog mi prendeva troppo tempo, i contatti con gli uffici stampa si sono interrotti in fretta. Magari sarebbe andata così in ogni caso, ma oggi non posso evitare di chiedermi come sarebbe stato, tutto, se avessi avuto la forza di conservare Mix&Match nella mia vita con M.
Poi è finita anche con lui, l’ultima parte della mia vita che era rimasta intatta dopo aver cambiato quasi tutto. Non sono stati anni facili, quelli dal 2022 a ora, ma almeno ho ritrovato il tempo e la voglia di scrivere e i soldi (pochi) per ricominciare a viaggiare da sola. A settembre 2024 mi sono fatta un regalo: mi sono iscritta a un corso di scrittura di viaggio, ho un sogno, un progetto, una missione, quella di far conoscere il Belgio a tutti, e da tutti farlo amare. Cosa c’entra il Belgio? Avremo modo di parlarne.
Nel frattempo è arrivato un nuovo amore nella mia vita: è un amore pendolare, con le ali al cuore. Alla me di un anno fa, che aveva iniziato ad avere voglia di innamorarsi di nuovo ma pensava che a quest’età fosse impossibile vivere qualcosa di veramente travolgente, oggi dico, con un sorriso, che ha torto. Amo con l’emozione di un’adolescente e la fiducia di un’adulta che ha imparato tanto su come è capace di amare e farsi amare. Ed è bellissimo. Anche di lui avremo modo di parlare: del modo in cui mi mette il turbo ai sogni, dei suoi occhi di miracolo, del suo corpo che ne ha viste tante e in cui non c’è più spazio per un nuovo tatuaggio, anzi no, guarda, c’è giusto quella caviglia dove è appena apparso qualcosa che gli ricorderà sempre di me. Simone – sì, lo chiameremo col suo nome completo da subito – ha il potere di calmarmi e di mettermi voglia di fare. Ha individuato la mia luce e non gli fanno paura le mie ombre. Sa quali sono i suoi talenti e quali sono i miei. Ha i suoi tormenti, i suoi casini, ma ha il coraggio di un leoncino valoroso, e la tenerezza sulla punta delle dita, e una risata capace di far sorgere il sole. Tutti i miei amici che l’hanno già conosciuto l’hanno adorato all’istante: è impossibile non farlo.
E poi: il mio lavoro da copywriter ha ceduto il passo a quello di formatrice nel campo della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Mi avrete vista, sui social, con elmetto e giubbotto catarifrangente, mentre addestravo uomini grandi il doppio di me. E sì, mi portano rispetto come tanti bravi soldatini. Di scrivere per lavoro non ho smesso (come sempre la mia attività di copy si infila negli spazi liberi della mia giornata) e continuo a seguire progetti a lungo termine o con un significato particolare per me, solo che in questa fase della mia vita è questo il lavoro che descrive meglio il tipo di energie che posso mettere a disposizione dei miei clienti.
Il resto è una rete fittissima di sogni, speranze, caparbietà e senso di meraviglia. Di questo luogo vedremo che fare. Per ora, eccomi qui, le cose salienti sono queste. E voi?
