Come sapete, da mercoledì scorso sono a dieta. Su Twitter, compare di tanto in tanto l’hashtag
#mydietdiaries, che -se mi passate il giro di parole- mi consente di mettere a fuoco alcune cose mentre sono presa da altre cose. In anni e anni di lotta con la bilancia, infatti, ho consolidato una convinzione: che per fare la dieta, una come me, che mangia di gusto ma mangia anche per noia, per tristezza, per stanchezza, per delusione, per distrazione (ma anche per allegria, per entusiasmo, per curiosità!), ha bisogno di un sacco e una sporta di concentrazione. Testa sgombra e obiettivi chiari.
Questo non significa che si debba aspettare il punto zerodella serenità e dell’ottimismo per iniziare una dieta (si rischierebbe di non iniziarla mai), ma che, una volta a bordo, bisogna cercare di tenersi concentrati finché non si entra in un circolo virtuoso che ci fa andare col pilota automatico. La concentrazione, lo ripeto sempre ai miei alunni, è come un muscolo. Va allenata con buonsenso, gradualmente. Se sono abituata a mangiare di fretta, senza pensare a ciò che sto buttando giù, come faccio a rendermi conto se ciò che ho ingerito è sufficiente o è troppo per il mio corpo, se mi fa bene o mi fa male, se contiene o no i nutrienti di cui ho bisogno per essere sana? Se il tempo per l’attività fisica viene sempre dopo i mille impegni della giornata, come faccio a essere sicura di dedicargli un giusto spazio nella mia vita?
Allora ho deciso di scrivere: qualche tweet al volo, un diario cartaceo di poche righe giornaliere sull’andamento della mia dieta (con annotate le domande che voglio girare alla mia dottoressa), e questo spazio che fa un po’ il punto della situazione, il mercoledì. E’ una cosa che faccio per me, per sentirmi meno sola in questo cammino che ho appena iniziato, e per raccogliere anche le vostre esperienze, se vorrete.
Questa prima puntata sarà lunghissima perché densissima di riflessioni, cercherò di essere un po’ più snella (ahahah, ma come sarò divertente, eh?) nelle successive, promesso
Mercoledì 2 maggio:primo incontro con la dottoressa. Ha una bella faccia serena e sorridente, non mi mette in soggezione con la sua magrezza come la dottoressa che mi aveva seguita qualche anno fa, che non aveva alcun interesse nel cibo e non comprendeva come una persona possa desiderare di mangiare più di quanto il suo fabbisogno calorico preveda. Facciamo una lunga chiacchierata sulla mia storia medica, sul mio rapporto con le diete, su come si svolgono le mie giornate e sul mio modo di occupare il mio tempo libero.
Arriva il momento di pesarmi/misurarmi/valutarmi. Il tutto viene svolto continuando a tenere un tono abbastanza informale, la dottoressa non mi chiede di spogliarmi completamente se questo può mettermi in imbarazzo, ma mi fa spogliare “a pezzetti” per condurre la visita. So quanto sono alta (163 cm), ma non mi pesavo da circa 3 anni. Delicata, mi chiede se non voglio guardare, ma io guardo lo stesso. Quasi 80 chili. 80 CHILI. Spesso in passato ho scherzato: “Ok, sono una culona, ma non sono mica 80 chili!” o “Basta, mi metto a dieta o di questo passo divento 80 chili”. Bene, ci sono riuscita. Come sono arrivata fin qua? Il fatto grave è che il mio BMI (Body Mass Index, Indice di Massa Corporea, cioè il rapporto tra il mio peso e la mia altezza) è 30,37. Fino a 29,99 si parla di sovrappeso, da 30 in poi di obesità. Io in questo momento sono obesa. A volte mi sono chiesta come facciano le persone veramente grasse (tipo i super-obesi americani che tutti abbiamo presente) ad arrivare fino a quel punto senza rendersi conto che stanno mettendo a repentaglio la loro salute, perché non è che la sera vai a letto e sei normale e la mattina ti svegli con 50 kg di sovrappeso, no? E, a parte disfunzioni o altre patologie, bisogna mettersi un bel po’ d’impegno ad arrivare fin lì, no? Ecco. Non deve essere tanto difficile allora. Vediamo di sgombrare la strada da discorsi inutili e iniziamo a trattare la cosa come deve essere trattata: un problema di salute. Se continuo a prendere peso -ma anche se rimango così- metto a rischio quantomeno le mie articolazioni e la mia circolazione periferica. Ma siccome è più facile che io continui a prendere peso, ci sono tanti altri aspetti della mia salute che potrei mettere a rischio. Rimbocchiamoci le maniche. La dottoressa è ferma adesso, ma positiva, propositiva. Mi dice che sono già a un buon livello di consapevolezza, e che ora ho bisogno di mettere a punto qualche abitudine sana in modo da tornare in un “normale” sovrappeso e poi da lì scendere a un peso accettabile.
La dieta che mi prescrive non si discosta molto dalle mie abitudini, anche se ovviamente ne è la versione sana. La cosa che mi entusiasma di più è l’inizio della giornata con una colazione a base di tè, frutta a basso tasso glicemico (in questo momento dell’anno kiwi o fragole) e pane e pomodoro. Per una persona che la mattina ha la pressione bassa come me è un’idea talmente semplice da essere geniale! Non vedo l’ora che arrivi l’indomani.
Per i primi 15 giorni avrò delle restrizioni più marcate, poi vedremo al prossimo controllo. L’importante adesso è che mi concentri sul trovare degli alimenti che, oltre a essere sani, siano buoni e a portata di mano: la pasta integrale trafilata al bronzo, la frutta e la verdura con un buon rapporto qualità/prezzo, il pesce migliore senza dover dare in cambio un rene né attraversare il mondo per procurarmelo.
Appuntamento tra 15 giorni, quindi. Esco consapevole che sarà un percorso lunghetto, ma non ho fretta. Voglio solo stare bene.
Rientrando passo dal negozio di una mia amica e decido che dopo il controllo mi proverò il tubino da pin-up che ha in vetrina, per vedere quanto manca a poterlo indossare. Mi sento motivata, ce la posso fare.
La giornata però è un viavai emozionale: prima Riccardo, che alla domanda (retorica, che NON voleva una risposta) “Come ho fatto ad arrivare fin qua?” mi risponde “Io me ne ero accorto che andavi verso gli 80 chili, ma avevo paura di ferirti facendotelo notare”, poi mamma, che mi dice che mio zio (il pianista sull’oceano, quello che mi vede pochi mesi all’anno) prima di partire aveva notato che io, rispetto alle ultime volte, oltre a essere ingrassata molto, ero anche molto più vorace, che forse bisognava che affrontassi in qualche modo la situazione. Mi arrabbio, mi sento abbandonata: come mai queste cose vengono fuori solo ora? Perché nessuno ha parlato, prima? Sono così fragile da non poter sostenere il peso di un suggerimento a fin di bene?
Decido di lasciare da parto i rimuginamenti, vado a fare la spesa. Riempire il carrello di alimenti col semaforo verde mi aiuta a concentrarmi sulla mia missione. Ma non è ancora finita: di pomeriggio vado dal mio medico di famiglia (una professionista seria, nella quale ho fiducia da sempre) per farmi prescrivere degli esami del sangue, e lei scuote la testa. Sto perdendo tempo, una dieta che comprende pane, pasta e frutta non va bene per me, che da come sono ingrassata negli ultimi anni, mettendo su molto grasso anche su braccia e pancia, sono evidentemente una paziente iperinsulinica. Visto che sono ancora giovane, posso ancora concedermi una dieta iperproteica, quelle sì che funzionano!, e poi tenermi il sabato o la domenica come giorno libero in cui fare il pieno di carboidrati, che aiuta l’umore e il metabolismo. Non sono sicura che questo metodo funzioni per me, non in questo momento, almeno. Ringrazio e me ne vado. Sono di nuovo un po’ arrabbiata. Perché mi agita davanti il termine iperinsulinemia solo adesso, se ne aveva già avuto il sospetto in passato? Perché non mi aveva prescritto degli esami in passato? Quanto devo sentirmi malata, a questo punto?
Durante il giorno piango molto. Piango moltissimo la sera, vedendo Mine Vaganti. Coi singhiozzi e i guaiti, anche, tanto in casa sono sola. So che domani è un altro giorno, quindi sfogo la tristezza, l’incertezza e la paura di non farcela tutta in una botta, come da ragazzina, per affrontare il domani come una pagina bianca.
Giovedì 3 maggio:il domani è sì una pagina bianca, ma con una cacca di mosca sopra: un mal di testa che mi toglie il respiro per tutto il giorno. Ho una fame nera, resisto giusto perché in testa ho la parola iperinsulinemia e la cifra 30,37. E perché so che è solo questione di abitudine sia per il mio corpo, che deve capire chi è che comanda adesso, se io o il mio tasso glicemico, che per la mia mente. Però la colazione col pane&pomodoro, signore mie! Una botta di buonumore che scansati. Provo a tener fede alla prescrizione di un’ora di camminata al giorno, ma ho molte commissioni da fare e cammino per quasi 2 ore, anche se con un po’ troppi intervalli per i miei gusti. Meglio è nemico di bene, quindi, visto che per oggi è andata così, me la farò andare bene così.
Venerdì 4 maggio:la testa sta meglio. Ho fame, eh! Ma va un po’ meglio. È un giorno complicato per il lavoro e, di nuovo, non riesco a fare un’ora intera di camminata.
Sabato 5 maggio: è il giorno in cui mi reco a Barberino per The Ultimate Day Out, e per pranzo la soluzione insalata mista con verdure grigliate e mozzarella è il meglio che riesca a fare. Mi appunto la domanda: “Come mi organizzo quando devo pranzare fuori ma non posso portare con me la mia schiscetta?”. Nell’entrare e uscire dai camerini noto che oggi la pancia è meno gonfia, ma non ho mai avuto le braccia così gonfie!
Domenica 6 maggio: ci svegliamo e il cielo promette pioggia. Colazione, abluzioni, tuta, e via, vado a camminare prima che piova. Non sono ancora riuscita a mettere piede in palestra, in questi giorni, mi merito una camminata come si deve.
Lunedì 7 maggio:oggi 2 ore di flamenco in pausa pranzo anziché una, yeeeh! Sono molto contenta, ma sfinita. Sperimento la schiscetta da dieta, anche con un certo entusiasmo, ma il lunedì è tragico perché non mi fermo mai e arrivo a fine giornata stanchissima, irritabile e scontrosa. Ma di una cosa sono particolarmente soddisfatta: a una persona che ha l’irritante abitudine di minimizzare qualsiasi cosa riguardi le persone più giovani, come se solo sopra i 60 anni tu abbia diritto ad avere dei problemi, che mi dice “Ma nooooo, perché sei a dieta? Stai bene anche così, perché dobbiamo essere tutte incasellate nei canoni estetici prestabiliti?” rispondo, gentile ma ferma: “Sono quasi 80 kg, ho un MBI di 30,37, che tradotto in italiano vuol dire lieve obesità. Non mi interessano i canoni estetici, mi interessa la mia salute” e allontano il rischio di infarcire la discussione con ulteriori banalità. Mentre mi addormento penso a come affrontare la prossima volta che pranzerò dai miei suoceri, visto che in quelle occasioni il focus principale di tutti i familiari sembra spostarsi sul mio piatto (Mangi? Non mangi? Non ti piace? Non sarai mica a dieta? Vuoi il formaggio? Perché non mangi? Hai mangiato poco! Mangia!). Per ora decido che la prossima volta non sarà prima della metà di giugno. Mi addormento con un vaffanculo e un sorriso sulle labbra.
Martedì 8 maggio:tra le attività del giorno trovo il tempo di andare un’oretta al mare e di camminare. Avrei anche il tempo di andare in palestra, ma ho in programma una donazione di sangue per il giorno dopo e per la mia pressione bassa il dottore del centro trasfusionale mi consiglia di evitare l’attività fisica il giorno prima della donazione, just in case.
Bene, per ora mi fermo qui, dato che il mercoledì è ancora in progress.
Se siete arrivate fin qua vi stringo la mano per la pazienza, e vi rispondo a una domanda che di sicuro vi sarete fatte: perché questo post s’intitola “La verità, vi prego, sulle diete”. Non è solo un tributo, un pelino irrverente, a W.H. Auden, , ma anche e soprattutto il grido disperato di chi, arrivata a un certo punto di tentativi di dimagrimento, vorrebbe trovare una volta per tutte la dieta perfetta. Bene, ve lo dico, la dieta perfetta non esiste. Perché la dieta in sé non insegna niente, fa solo perdere peso, e allora lì si può scegliere il metodo che ci pare, ognuno ha le sue teorie, e tanto poi se fate la Dukan ci sarà sempre qualcuno che vi dice che la migliore è la Zona (e viceversa, o cambiando i nomi a piacimento), o che si è trovato bene mangiando alle 3 di notte, o su un piede solo al buio. Ma il succo è che la cosa difficile non è tanto perdere peso, quanto mantenerlo. È lì che inizia il difficile. Io lo so bene, e forse lo sanno bene anche tante di voi, per esperienza diretta o di qualcuno che conoscono.
Però, qualcuna ci riesce.
Io ci proverò.
(voi, intanto, continuate a votare il vostro abito preferito qui, ok?)
carissima, sai che tocchi un tasto per me diciamo forte.dovresti avere la mia mail se vuoi uno scambio di battute / consigli / opinioni e altro :)anche perchè confrontando il mio peso e la mia altezza con la tua, beh, diciamo che io sono più alta e peso di più, ma in proporzione siamo lì. e questa volta mi ci sto mettendo così serenamente che ho già perso quasi tre chili :)quindi, insomma, per dire che se vuoi un po' di strada la si fa insieme.bacini
Ciao tesora,mannaggia… mi dispiace tanto :-(Sai che io ti ricordo molto in forma quando ci siamo viste a Firenze?!L'importante è lo stato d'animo con cui stai affrontando il problema: sei tutto sommato serena e consapevole e anche se ci saranno dei momenti di crisi sono sicura che ce la farai!Un bacione grande :-***
Un abbraccio grande Irene.La strada sarà lunga, ma, da come ne parli, hai trovato una persona adeguata che ti segue. Io di diete ne so abbastanza, sia per averne provate di persona (sempre sotto controllo medico) sia perché ci sono passati gli altri componenti della mia famiglia. Se hai bisogno di sostegno o anche solo di parlare un po', la mia mail la dovresti avere. Altrimenti su twitter ci sono sempre!Attenderò mercoledì prossimo per i successivi sviluppi.Forza!
Che viaggio lungo, non finisce davvero mai. L'anno scorso pensavo di aver capito tutto, adesso mi ritrovo ai blocchi di partenza. Ti capisco bene, e la dicotomia tra tutti i "sei bellissima così" e i "dovresti fare qualcosa" sono una zavorra pesantissima(AnnaLegalAlien)
La strada sarà lunga Irene, ed è normale che all'inizio tu ti senta così! Hai descritto alcune sensazioni che ho provato anche io, soprattutto lo shock di sapere quanto pesi dopo non esserti pesata per anni e quadruplicato perchè al massimo della mia ciccità, sino a 4 anni prima ne pesavo solo 55… la cosa più triste era sentirmi definire "tanta" "formosa" "burrosa" da persone che non mi avevano conosciuta quando ero magra e che si sono stupite di come io abbia potuto non riprendere più un etto da ormai 2 anni, senza nemmeno grandi sforzi! Anche sentire mio marito che mi diceva, "sai non avevo il coraggio di dirtelo", "avevo paura di ferirti" mi hanno fatto sentire esattamente come ti sentivi tu!Ora continua per la tua strada, non ascoltare chi ti dice, iperproteica, dukan, questo è meglio questo no… il tuo corpo ti darà i segnali di cui hai bisogno per capire se questa alimentazione va bene per te! Quando mi sono messa a dieta il mio nutrizionista all'inizio mi ha cambiato 2 o 3 volte il tipo di dieta per trovare quella più adatta a me! E soprattutto è importante capire che anche quando raggiungerai il tuo obiettivo ( suppongo sia tornare al di sotto dei 25 bmi) dovrai comunque mantenere le abitudini sane che avrai acquisito durante la dieta… e ti assicuro che quando vedrai i risultati è semplicissimo! Smack
se vuoi una dieta efficacissima ti do la mia , ho perso 9 kili in 2 mesi e mezzo… mai + ripresi 😉 bisousps ti seguo!
L'ho letto tutto, tutto d'un fiato.So che il peso è una di quelle questioni per cui "se non ci sei mai stata dentro non puoi capire". e io probabilmente non capisco. Temo che qualsiasi cosa dica, forse anche quello che ho già detto, possa ferirti, risultare insensibile. Però volevo dirti che ammiro l'atteggiamento con cui stai affrontando il problema. E se vorrai condividere, ti seguirò passo-passo e ne farò tesoro per capire come meglio affrontare i miei, di problemi.Intanto faccio il tifo per te. Un tifo forte, sincero, affettuoso. 🙂
Ciao stellina, sì, so quanto questo sia un argomento caldo anche per te. Mi piacerebbe parlarne "a valanga" come sappiamo fare noi, appena mi calmo un po' con la scuola ti scrivo, garantito! :*
Effettivamente in quel periodo non stavo male. Non ero un fuscello, ma mi sentivo abbastanza bene (a parte quando sono rimasta incastrata in quel vestitino in bagno, ti ricordi?? Se non ci fossi stata tu sarei rimasta là dentro a vita!). Era la fine dell'estate 2010, quando mi sono messa a dieta ero 10/15 kg buoni in più di quel momento. E lo sfacelo c'è stato negli ultimi mesi, ma spero di riuscire a rientrare nei ranghi! 😉
Sei un tesoro, te! La prima a rispondere ai miei aggiornamenti, sempre. Sembra una cosa di poco conto, ma conta, eccome se conta! Se fossimo più vicine gliela faremmo vedere noi, a quelle fighe di legno che fanno aquagym con te… saremmo il terrore della piscina! 😉
Anna! "Quella" Anna? Non sai quanto ho desiderato potermi confrontare con te sull'argomento. Come si fa a rimanere fermi non dico in un punto, ma almeno in un'area abbastanza circoscritta, mica perché una desidera l'impossibile, eh! Giusto per potersi riconoscere allo specchio da un anno a un altro… -.-Cosa stai facendo, tu? Ti bacio! :*
Ciao Dona, sai che per me che ti ho "conosciuta" come sei adesso è perfino difficile immaginarti sovrappeso? E' strano come a volte ci mettiamo in testa che chi ha un bel corpo ce l'abbia necessariamente di natura, mentre spesso e volentieri è anche grazie a un certo lavoro che ci si guadagna la tanto agognata forma fisica. E al tempo stesso, se ho dei kg in più me li tengo perché "è costituzione", "ho il metabolismo lento", "ho le ossa pesanti". Certo, non che una si possa ammalare per rincorrere un corpo perfetto, ma neanche ci si può "abbozzolare" come ho fatto io ultimamente nell'illusione che "Ognuna ha il corpo che si merita e allora si vede che io mi merito un corpo pesante, che non mi piace e che non funziona neanche tanto bene". Mmm… sono sempre più convinta (come se avessi fatto una gran scoperta!) che tanto, tantissimo voglia dire la testa, in questioni del genere… e che le abitudini sane possano consolidarsi fino a diventare non più un obbligo ma una necessità!
Ciao dolcezza! Complimenti! Anche nel tuo caso mi è difficile immaginarti sovrappeso, ma è incoraggiante che tante belle ragazze come te e Dona siate esempi di come i kg possano anche non tornare a tradimento! ;)Apprezzo la tua offerta, ma in questo momento più che una dieta tout-court mi serve un percorso tagliato su misura al tipo di vita che conduco e alle necessità che ho. Ti abbraccio! :*
Sono convinta che la tua sensibilità, tesoruccia, ti possa far arrivare a capire moltissime cose anche senza averle sperimentate direttamente. Sento il tuo abbraccio forte e sincero e non sai che grinta mi dà. Oh, e poi noi ci vediamo presto! Non vedo l'oraaaa! ^^
Io ho fatto un po' come te: non so come, negli ultimi mesi sono decollata. Ora poi stando in piedi col lavoro, le ginocchia sentono tuttotutto e non va bene. Tocca darsi una direzione in fretta.Forse lo sbaglio è stato pensare di essere arrivata, di aver capito, di aver interiorizzato e invece no: tocca tenere alta la guardia sempre, rassegnamoci. 😉
E' vero, la guardia va tenuta alta. Ho visto su YT una ragazza che è stata a dieta con la mia stessa dottoressa, non solo ha perso uno sbotto di kg (partiva da un'obesità credo di II grado), ma ha proprio cambiato abitudini, da sedentaria a sportiva passo dopo passo (adesso non può stare senza corsa e/o spinning), e queste nuove abitudini la fanno sentire bene. Allo stesso tempo, non nasconde che non si può ricominciare a mangiare come prima, bisogna sapersi regolare e controllare, ma sapendo qual è "la retta via" adesso mangia quanto vuole nelle occasioni speciali e poi si rimette in riga senza fatica. Sembra facilissimo, evidentemente non lo è perché altrimenti non saremmo qua a parlarne, ma evidentemente non è neanche impossibile!
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