Mi sono decisa a stilare la mia wish list per questo Natale.
In realtà c’è solo una cosa di cui ho davvero bisogno: una gonna da flamenco, e credo che dovrò comprarmela prima delle feste, perché mi servirà per la lezione aperta del mio corso di flamenco il prossimo 19 dicembre.
(sì, ho appeso le scarpe da tango al chiodo -ma non vedo l’ora di poterle usare durante qualche spettacolo teatrale, chissà- e mi sono data al flamenco. Molto meno complicato trovare un cavaliere, ora che il mio si è acciaccato, ma non meno affascinante!)
Un’altra cosa che presto mi servirà: un hard disk esterno per iniziare a “riporre” le mie foto, dato che mi sta esplodendo il notebook. Noiosamente utile, posso fare di meglio.
Ecco, un pc tablet sarebbe un regalo già più divertente! 🙂
Però forse non mi è strettamente indispensabile adesso… che sia il caso di continuare a far crescere la mia attrezzatura fotografica, magari con flash e cavalletto?
(immagine completamente casuale, per un acquisto del genere dovrei prima consultarmi con un fotografo e quindi non potrei sperare nella sorpresa da scartare sotto l’albero)
Ma cosa posso chiedere a Babbo Natale, allora?
Non c’è niente di materiale che mi serva, in questo momento (a parte una casa più spaziosa)
Allora magari mi affido a una lista di “always welcome” che può rappresentare la giusta via di mezzo tra il piacere del regalo da scartare e qualcosa che può sempre far comodo:
Libri: è un sacco di tempo che non compro un libro. Sempre per via dello spazio (e del fatto che ho più libri in casa che capelli in testa). Però ci sono un sacco di novità che vorrei leggere. Passate le feste vedrò se iniziare a frequentare la biblioteca. Oppure potrei farmi regalare un ebook reader? Sono ancora dubbiosa, ho bisogno di un po’ di tempo per abituarmi all’idea.
Quaderni: ho superato un tabù. Prima quando compravo o mi regalavano un quaderno particolarmente carino avevo sempre timore a utilizzarlo, cercavo sempre qualcosa di speciale da farci, come se usarlo per le attività quotidiane, scarabocchiarci le mie idee e via dicendo non fosse un uso abbastanza “onorevole”. Da un po’ di tempo a questa parte, invece, riesco a usare le cose particolarmente belle anche per la vita di tutti i giorni. E quindi, ben vengano i quaderni carini, tanto non mi sembra di essere a corto di parole, no?
Candele profumate: dopo aver superato la paura di sprecare i quaderni carini, ho anche superato quella di sciupare le candele più belle e particolari. Mentre preparavo il beauty per truccare i miei colleghi attori di Caligola ho portato con me un bruciaessenze per profumare delicatamente il camerino in cui si sarebbero seduti a farsi imbellettare, in modo da trasformare quel momento in una parentesi di relax prima di andare in scena. L’ultimo fine settimana, invece del bruciaessenze, ho portato una candela all’aroma di caffè e vaniglia, più pratica da trasportare e meno complicata da gestire. Me l’aveva regalata la mia amica Francesca qualche anno fa a Natale e non avevo ancora avuto il coraggio di accenderla. Il suo odore ci ha accompagnati nel corso dei preparativi, e ho deciso: una volta finita questa ci saranno altre candele “da beauty”. Possibilmente in un bel bicchiere elegante, à la Jo Malone, per intenderci.
Cose che fanno sempre comodo nel beauty di una “truccatrice” alle prime armi come me:
spugnette per applicare il fondotinta (be’, qui mi sono allargata, ho messo una foto dell’arcifamosa
BautyBlender, ma pure
le spugnette da trucco della ELF, dette “le fette di taleggio” da Paola per via della loro forma, non se la sono cavata male ultimamente) e
pennelli a volontà.
Per iniziare a rifornire il mio beauty “da asporto” mi sono presa
il kit da 10 pennelli della ELF, ma i pennelli per gli occhi non bastano mai.
Avevo pensato di procurarmi
una cintura da truccatore, ma per il momento credo mi attrezzerò con un portapenne. E potrei anche riciclare l’idea del caffè in fondo al barattolo, non è carina?
Insomma, come ogni anno pare che io abbia più voglia dell’atmosfera del Natale che dei regali di Natale… mi sembra segno buono, no?
Un abbraccio a tutti, e sotto con quelle wish list, dai!
Tesora lo sai che ho fatto anche io un corso di flamenco qualche anno fa?!?Non avevo comprato la gonna, ma le scarpette chiodate si' e infatti dovrei averle ancora da qualche parte!Comunque mi piaceva di piu' il tango argentino (fatto anche quello, anni fa, trascinando un recalcitrante Signor G.!)Baci :-***
Ma dai! Abbiamo sempre più cose in comune… Anche a me è piaciuto molto il tango argentino, e poterlo ballare con Riccardo è stato veramente appassionante, ma era un impegno troppo grande dover rincorrere le milonghe in giro per la Toscana, credo che avremmo mollato dopo un po' anche se i piedi di Rick fossero stati in perfetta salute. Con i corsi individuali sono più a mio agio, devo ammetterlo, e questa insegnante è veramente fantastica, ci insegna la cultura del flamenco oltre alla disciplina, e questo non può che farmi piacere!