Corone e ghirlande, tra l’altro, in casa mia non erano neanche bene accette, dato che mia nonna – sopravvissuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma talvolta incapace di affrontare certe questioni di gran lunga meno rischiose – non riusciva a capire come si potessero appendere alla porta di casa senza causare danni irreversibili, e mi sono sempre detta che un giorno avrei avuto una corona grande così alla porta di casa (cosa che ancora non ho, perché di porte di casa ne ho due, e perché neanch’io capisco bene come potrei appenderle, ma insomma, stiamo divagando). Il punto è che io una corona dell’Avvento non l’avevo mai vista, ma appena ho capito cos’era, me ne sono fabbricata una anch’io.
In origine sarebbe: rami d’abete e nastri intrecciati e quattro candele disposte in modo circolare, da accendere una a una con il trascorrere delle domeniche d’Avvento, appunto.
Eppure questo oggetto è uno straordinario concentrato di simboli:- la sua forma circolare rappresenta l’eternità e la completezza, e infatti durante l’Avvento, oltre ad aspettare la nascita di Gesù che poi morirà e risorgerà durante la Pasqua, anche la natura si avvia a un giro di boa: si arriva al momento dell’anno in cui le ore di buio sono di più rispetto alle ore di luce, e lentamente le giornate si allungano di nuovo
– le sue candele portano luce, la luce è vita, e l’Avvento è proprio l’attesa della vita
– i rami della corona, essendo sempreverdi, rappresentano la vita che continua sempre, senza arrendersi mai
– le candele sono rosse e i nastri che ornano la composizione rossi e viola: rosso, simbolo di Dio che si fa uomo, e viola in segno di penitenza
– girando in rete per affinare le mie conoscenze in merito, ho anche scoperto che le quattro candele hanno quattro significati diversi:
“La prima candela si chiama Candela del Profeta (o della Speranza). Ci rammenta che molti secoli prima della nascita del bambino Gesù, uomini saggi chiamati profeti predissero la sua venuta.
La seconda candela, chiamata Candela di Betlemme, ma anche
della chiamata universale alla salvezza, ci ricorda la piccola città in cui nacque il nostro Salvatore.
La terza candela è chiamata la Candela dei Pastori, o Candela della Gioia, poiché furono i pastori ad adorare il bambino Gesù e a diffondere la lieta novella.
La quarta candela è la Candela degli Angeli per onorare gli angeli e la meravigliosa novella che portarono agli uomini in quella notte mirabile, ed è nota anche come Candela dell’Amore. Sebbene non possiamo ne vederli né sentirli, sono ancora gli angeli che ci portano il messaggio di Dio con pensieri d’amore e di pace, di gioia e di buona volontà“
Le indicazioni che vi ho riportato sono prese qua e là da vari siti, non sempre concordi l’uno con l’altro sulle “regole” delle corone dell’Avvento. Siccome il Natale è una questione di fede e la fede è una questione privata, io sono dell’opinione che se vi va di confezionare con le vostre mani una corona, e accendere settimana dopo settimana una candela per ritagliarvi un momento di riflessione e intimità coi vostri cari, poco importerà se avete a disposizione solo candele dorate o vattelappesca.
Io, chiaramente, quest’anno sono stata presa alla sprovvista dalla prima domenica d’Avvento, e accenderò solo stasera la prima candela. Domani fotograferò.
Buon fine settimana a tutte! 🙂
Pensa che io le ho sempre viste in giro e anche avute in casa, ma no sapevo fosero così dense di significato. Grazie! 😀
Amica sai che non ho mai capito neppure io come si fa ad appendere le ghirlande alla porta senza fare danni?!?Baci e buona Prima domenica dell'Avvento :-***