L’ora della tortura (epidemica)

Ci si potrebbe rimettere l’orologio: alle 12.30, alle 19.30 e alle 23.30, a un certo punto un grido disperato squarcia l’aria immobile, seguito da un pianto dirotto. Di solito è un due-treenne paonazzo, spesso anche un quattro-cinquenne in grado di recriminare, supplicare e lanciare a sillabe smozzicate accuse e ingiurie assortite, tipo: “Me l’avevi promesso, bugiarda!”, …

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