Quando, nei primi giorni del 2016, ho rivoluzionato la struttura di questo blog, il mio obiettivo era far interagire in modo più naturale tutti (o quasi) i miei interessi e le mie occupazioni. E così un grosso spazio è rimasto a disposizione dei settori beauty e fashion, sono tornate le rubriche Donne con le Idee e #mydietdiaries, vi ho fatto fare un giro nella mia Filofax, vi parlerò sempre di più dei miei viaggi, vi ho presentato il progetto Carta à la Carte, ho chiuso il blog di Just Wonderful spostando tra queste pagine il quartier generale della mia attività, e naturalmente ho dedicato una categoria anche a Progetto Nero su Bianco. Adesso che sono nel pieno di una riprogammazione dei contenuti, della newsletter e delle attività di Nero su Bianco, ho pensato molto a come creare un ponte tra questi due blog. Una cosa che so per certo è che non voglio far diventare quello di Nero su Bianco un blog di recensioni, perché trovo che ce ne siano già talmente tanti, affidabili e fruibili,che non ci sia bisogno anche del mio contributo in merito. Però a me piace tantissimo parlare di libri! E allora perché non farlo qui, di tanto in tanto? Non con un tono da recensione, ma piuttosto da club del libro… So che molte di voi sono lettrici robuste, ed è così che è nata l’idea di questo nuovo spazio, a cadenza bimestrale, per radunare i libri che leggo (o riletto), al netto delle valutazioni e/o dell’editing di inediti, che in media strappano una bella fetta di tempo alla lettura per piacere (ma che mi danno comunque una gran soddisfazione). E allora oggi si parte con L’Angolo di Nero su Bianco, che mi piace immaginare come un bel salottino, in cui sederci tutte insieme, circondate dai libri e dai rossetti, per parlare di lettura ed emozioni…
I libri di gennaio e febbraio
Ben due libri su quattro appartengono al genere fantascientifico: questo è abbastanza insolito per me, perché non sono una lettrice di fantascienza, ma nel 2011 un corso di scrittura drammaturgica sul tema (obiettivo ambizioso e stimolante, perché è molto difficile portare la fantascienza in teatro) mi ha lasciato con una lunga lista di libri che sarei stata curiosa di leggere. All’inizio dell’anno si è verificata una piacevole quadratura tra la mia wishlist e le offerte Amazon Kindle, trovando conferma a una mia antica convinzione: se il romanzo è un buon romanzo, puoi leggerlo e amarlo a prescindere dalle etichette 🙂
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La Morte dell’Erba – John Christopher (tr. it. Mario Galli).
I protagonisti sono i fratelli Custance, le cui strade si sono separate quando John ha preferito stabilirsi a Londra con la famiglia e David è rimasto a curare la fattoria di famiglia nella campagna inglese. Tutto ha inizio con un virus, proveniente dalla Cina comunista (siamo nel 1956, facile capire quali paure attanagliassero gli uomini del tempo), che distrugge le graminacee con conseguenze destinate a riflettersi sull’intera catena alimentare umana. All’inizio la minaccia, vista la lontananza con la Cina, è molto remota, poi sempre più concreta. Finché non occorrerà trovare una soluzione per sfuggire alla carestia che si sta per abbattere sull’Europa intera. Mentre il terrore inizia a serpeggiare in tutta l’Inghilterra, la famiglia di John e alcuni amici si mettono in cammino verso la fattoria di David, sicuri di potervi trovare un rifugio e un angolo di natura incontaminata. Ma non è un viaggio facile, e soprattutto non è solo un viaggio fisico: durante questo lungo e faticoso spostamento la correttezza e la calma degli inglesi vacillano, il concetto di umanità e di solidarietà assumono nuovi contorni, e la brutalità ha spesso il sopravvento. Inquietante (soprattutto se si pensa che nel 1999 una ricerca ha rivelato la presenza di un fungo con effetti simili sulle coltivazioni di frumento e orzo).
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L’Ipotesi del Male – Donato Carrisi: io AMO Donato Carrisi. Ho letto Il Suggeritore quando aveva già avuto consensi da ogni direzione, e sono precipitata nel tunnel dei suoi romanzi. L’Ipotesi del Male ha per protagonista la stessa poliziotta de Il Suggeritore, Mila Vasquez, un personaggio dalla forza iconica pari a quella della forze più nota Lisbeth Salander della trilogia Millennium di Stieg Larsson. “Hai mai desiderato scomparire?” è la domanda attorno cui si muove l’opera e che alimenta l’ossessione della poliziotta, adetta alla ricerca delle persone scomparse e con una serie di segreti fin troppo logoranti sulle spalle. In questo romanzo alcuni degli scomparsi tornano in circolazione e iniziano a commettere omicidi. Per quale motivo? E dove sono stati tutto questo tempo? Le ipotesi si accavallano e le indagini procedono in varie direzioni… e naturalmente non vi dirò altro. Ma se avete intenzione di leggere questo libro vi consiglio di partire da Il Suggeritore, per entrare meglio nel tunnel. Torbido.
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Io sono Leggenda – Richard Matheson (tr. it. di Simona Fefè): sicuramente ne avrete sentito parlare, avrete visto il film e adorato Will Smith nella parte di Robert Neville, l’ultimo uomo sulla terra (o almeno nella sua parte di continente) dopo un’epidemia che ha sterminato la popolazione e ridotto a zombie buona parte di essi. Anche questo romanzo risale alla metà degli anni Cinquanta del Novecento, anche in questo caso la minaccia viene dall’aria, da qualcosa sfuggito di mano, da qualcosa che non dà scampo. Il romanzo è piuttosto diverso dal film: la cosa che mi è balzata subito agli occhi è stata l’assenza del cane Sam come unico contatto affettivo per il protagonista (nel romanzo a un certo punto compare un cane che Robert cerca di tenere con sé, ma non durerà molto); nel film Neville è un virologo che cerca di studiare l’epidemia e che tenta di continuo di mettersi in contatto con qualcuno da qualche altra parte del mondo, mentre nel romanzo manca questa presa sulla realtà, e vediamo il protagonista più spesso in preda alla disperazione e all’incertezza che alla possibilità di costruire e reagire, anche se poi è in grado di superare sé stesso e le proprie possibilità. Adesso per me è arrivato il momento di rivedere il film. Claustrofobico.
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[RILETTO] Orgoglio e Pregiudizio – Jane Austen (tr. it. di Giuseppe Ierolli): dopo questa raffica di testi ad alta tensione non ve l’aspettavate, eh? In realtà mi è venuta voglia di rileggere questo romanzo dopo che ho messo in coda di lettura Orgoglio e Pregiudizio e Zombie, che sto per iniziare a leggere e di cui a occhio e croce vi parlerò a maggio. È un romanzo che ho letto quando ero al primo anno di liceo e che ero convinta di ricordare meglio, quindi intraprendere una seconda lettura è stato ancora più piacevole di quanto credessi. Certo, è uno stile di scrittura che mostra chiaramente i segni del tempo, che non consiglierei a nessun aspirante autore di imitare se non per precisi scopi filologici, ma le avventure delle sorelle Bennett, con l’ossessione per i matrimoni e le eredità, sono sempre divertenti da leggere grazie all’ironia dell’autrice, ancora più apprezzabile dato che in epoca pre-vittoriana era più facile che le persone condividessero le ansie di Mrs. Bennet piuttosto che avere la lucidità di deriderle. Evergreen.
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E voi cos’avete letto di bello in questo periodo? Cosa state leggendo, cosa leggerete? Per quanto mi riguarda vorrei cominciare a inserire con una cadenza più regolare dei classici della letteratura, perché dato che spesso sono occupata con nuove uscite e inediti sento di dovermi concentrare di più sulle “origini”, più per esercizio mentale che per sudditanza ai grandi classici. Visto mai che sia la volta buona che riesco a finire di leggere Moby Dick? 🙂
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