Finalmente in questa rubrica, nata come espediente per parlarvi di prodotti che non avevo fatto in tempo a recensire in corso d’opera, inizia ad apparirne qualcuno di cui avete già letto… piano piano ce la farò a far diventare questo appuntamento una specie di punto della situazione e niente più! E chissà, magari cesserà anche di avere senso e ci saluterà una volta per tutte… in attesa di saperlo, vi faccio vedere a cosa ho detto byebye a gennaio:
1. Garnier – Crema giorno idratante Fresh Pelli normali o miste: questo idratante stazionava da circa un anno a casa di mamma, per i giorni in cui mi capita di rimanere a dormire da lei. L’avevo comprata perché la conoscevo già e sapevo che è un idratante semplice e senza tante pretese, buono sia per il giorno che per la notte e un po’ per tutte le stagioni (anche se è senza SPF, quindi per il giorno ricordate di aggiungere un fondotinta o qualsiasi altro prodotto col filtro). Ha una consistenza tra il gel e la crema, e un odore non eccessivamente spiccato. Ed è verde, il colore tendenza della prossima stagione, anche se qui è nella tonalità verde mela. Spesso è in offerta al supermercato, altro punto a suo favore.
La ricomprerò? Non al momento, ma so che su un idratante come questo posso sempre contare nei periodi di vacche magre
2. 3. e 4. facevano, invece, parte dei miei due kit on the go: il mascara stazionava nella mia trousse da borsetta per i ritocchi, mentre idratante e tonico avevano come base il beauty minimal che uso per gli spostamenti di pochi giorni
2. Dior – Diorshow Extase: non c’è niente da fare, Dior e YSL fanno i mascara migliori che io abbia mai provato, punto e basta. Questo, il cui scovolino sulle prime non mi entusiasmava particolarmente, è il mascara più nero che io abbia mai avuto. Perché c’è nero e nero, signore mie, e questo è neronero. Per questo motivo, dalla trousse da borsetta cui l’avevo relegato, passava spesso agli onori della mia postazione trucco casalinga. E, per essere un campione, è durato più di due mesi senza accennare a seccarsi. Attenzione però a non farsi prendere dall’entusiasmo: l’applicazione deve essere accurata, si rischia il grumo se si tratta con mano un po’ troppo pesante. Ma vale la pena di rischiare.
Lo (ri)comprerò? Al più presto (compatibilmente con la mia politica di non avere più di un mascara avviato per volta… e se regalassi a mamma il mascara Smashbox che devo ancora iniziare? 🙂 )
3. Dior – Créme Sorbet Pro Jeunesse: questa crema mi era stata consigliata più di un anno fa da Alessio, e fino allo scorso autunno non ho iniziato a usare il campione che mi aveva regalato. Anche questa è una crema per pelli miste, e se mi perdonate l’apparente eresia, lo spirito è un po’ quello della crema Garnier di cui ho parlato poco sopra. Certo, con le dovute differenze di pack, prezzo e (fortunatamente!) performance. Perché la texture fondente è la versione raffinata di quello che io ho definito consistenza tra il gel e la crema, ne basta veramente pochissima, si assorbe senza problemi e trattiene l’idratazione anche durante le giornate di tramontana (un po’ meglio della crema Garnier)
La (ri)comprerò? Non al momento, ma la tengo presente
4. Decleor – Tonico Aroma Cleanse: devo essere sincera, per me un tonico vale un po’ l’altro. A patto che non abbia una quota alcolica troppo elevata, la mia pelle non registra particolari differenze tra i tipi e le fasce di prezzo. Il non occuparsi più di tanto dello step del tonico è un errore, perché è lì che inizia la fase dell’idratazione, ma qualche anno fa ho promesso di scegliere con più cura i prodotti in questione e sto facendo progressi. Tuttavia, non riesco a vedere grandi differenze tra loro, mea culpa. Questa minitaglia l’ho trovata in una box la scorsa primavera e sono stata molto lieta di potermela portare avanti e indietro nei miei viaggi. La lego alle mie fughe milanesi più che a un’effettiva valutazione sensoriale. Mi perdonate?
Lo ricomprerò? Non credo, il mio viaggio nel mondo del tonico è destinato a continuare
5. Avon – Crema/olio di cui non ricordo il nome e che forse non esiste neanche più: raramente ho odiato un prodotto a questi livelli. A giugno 2011 mi aveva attirata per via del discreto luccichio che avrebbe conferito alla mia incipiente abbronzatura. Bellissimo effetto, per carità, ma la sua consistenza tra il cremoso e l’olioso risultava appiccicosa e soffocante indipendentemente dalla quantità di prodotto io usassi. Ho deciso di provare a usarla in autunno/inverno, ma neanche nelle stagioni più fresche è riuscita a convincermi. Di base, non butto mai un prodotto appena iniziato: gli do più di una chance e se proprio non mi convince lo passo a qualcuno che potrebbe apprezzarlo. Nessuno l’ha voluto. L’ho usato fino in fondo (masochista che non sono altro). E il giorno in cui l’ho finito è stato meraviglioso!
Lo ricomprerò? NEANCHE SE MI PAGATE!
6. Alterna – Dry Oil Mist KENDI OIL: ne ho parlato qui e l’impressione di allora è confermata. Si tratta di un prodotto che ho usato con soddisfazione fino all’ultima goccia!
Lo ricomprerò? Credo proprio di sì
7. e 8. Jean Paul Myné – Shampoo e Conditioner*: anche in questo caso, trovate la recensione dettagliata qui. Da novembre all’inizio dell’anno avevo lasciato un po’ in stand by questi prodotti, per il piacere di provarne di nuovi e per vedere come avrebbero reagito i miei capelli nel ritrovarli dopo un po’ di tempo.
Li (ri)comprerò? Non credo, perché i miei capelli hanno bisogno di maggior definizione, ma ho già raccomandato i trattamenti liscianti JPM alle mie amiche che non si separano mai dalla piastra!
*prodotto ricevuto gratuitamente a scopo valutativo
OK, adesso devi dirmi come usi il prodotto 6/ alterna, perché io ce l’ho e non so come usarlo!!
D’estate lo spruzzo sui capelli umidi, stropiccio un po’ con le mani e poi lascio finire di asciugare all’aria, d’inverno invece lo uso sui capelli asciutti. In entrambi i casi ne spruzzo un po’ anche sulle mani per rifinire le punte, quando sono un po’ troppo elettriche 🙂