Terzo espositore, terza famiglia. Stavolta mi accolgono una madre e una figlia -c’è un’altra figlia, ma è in giro tra gli stand e non riesco a incontrarla. Ci presentiamo (dire che mi accolgono calorosamente sebbene io sia una sconosciuta è dir poco) e mi raccontano la storia della loro azienda, The Party, e del loro prodotto di punta, The Party in Manhattan, una fragranza fuori dal tempo, come l’eleganza di certe dive del passato. Non è una fragranza per tutti, scordatevi quelle rassicuranti accozzaglie di note “ruffiane” che al momento ci inebriano e poi, così come sono arrivate, spariscono senza lasciare traccia di sé.
Pensate che di queste boccette esistono delle versioni decorate con diamanti – addirittura il flacone in versione pavé nel momento in cui stavamo parlando faceva bella mostra di sé al quinto piano dei magazzini Harrod’s, dove Roja Dove, che lo porta regolarmente, lo esibisce come una vera opera d’arte olfattiva e visiva.
The ten party, invece, è il corrispettivo maschile di questa fragranza. Mi ricorda un uomo ben rasato, con una giacca sportiva di velluto e una sciarpa di cachemire.
Entrambe sono fragranze che parlano a quello che non siamo più, così adulati dalla facilità con cui le mode cambiano, ma che potremmo anche essere, se riuscissimo a distinguere la qualità di ciò che non tramonta.
E ora, siete pronti per un salto a Parigi?
The party in Paris ci porta direttamente nella Belle Epoque, tra corsetti, cipria, can can scatenati e poeti maledetti.
Rosa e violetta la fanno da padrone nella piramide olfattiva di questa fragranza, riscaldata e resa persistente dalla vaniglia, dal muschio e dall’ambra.
Sembra di vedere le ciglia che sbattono e vedere le sottogonne di tulle che frusciano.
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Amica sono letteralmente incantata da questo post e da queste foto bellissime!
… e sentissi queste fragranze! Un amore!!