Chi ha paura del parrucchiere?

Io no!
Mia nonna diceva sempre: “Taglia, taglia, tanto se sei in salute ricrescono.
Se non sei in salute, i capelli sono l’ultimo dei tuoi problemi”
Era una donna pratica, mia nonna. Ha fatto la parrucchiera fino agli anni 60, poi ha continuato a tagliare i capelli alla famiglia fino verso la fine degli anni 80. Dopo, ha iniziato ad avere problemi di vista sempre più consistenti, ma neanche nei suoi ultimi mesi di vita, quando ormai non ci vedeva quasi più, rinunciava a dire la sua sui miei tagli di capelli: toccandomi la testa con la punta delle dita era in grado di valutare le scalature e immaginare come mi sarebbe stata una certa acconciatura. Ricordo che quando nel 2005 mi rasai a macchinetta iniziò subito a pensare a quali tagli avrei potuto farmi qando avessi deciso di farmi ricrescere i capelli. Diceva che sono fortunata, perché le ultime parrucchiere che ho avuto hanno capito i miei capelli e mi fanno tagli da riccia, senza adularmi con tagli strabilianti al momento di uscire dal salone che poi si rivelano ingestibili al primo shampoo casalingo. Se considerate che a 29 anni e tre quarti l’unica cosa che so fare coi miei capelli è attaccare la presa dell’asciugacapelli (e non sempre, perché spesso e volentieri li asciugo in modo naturale), capite bene quanto questa caratteristica sia preziosa, per me.
E quindi.
Come mi ero ripromessa, partirò per Berlino molto, molto più leggera.

Purtroppo solo dal punto di vista delle mie chiome, perché mi sa che invece in valigia dovremo metttere capi ben più pesanti di quelli che avevo pensato di portare per una romantica Pasqua all’estero. Ma tant’è… domani l’ultima controllata al meteo e chiuderemo le valigie.

Intanto, ascolto i Baustelle per assecondare l’atmosfera Seventies che mi sento addosso… buona giornata!!
Who’s afraid of the hairdresser?
I’m not!
My granny used to day: “Have them cut! If you’re in health, your hair will grow again. If you’re not in health, your hair will be the least of your problems”
She used to be a hairdresser, and she has given me advices on my hair until the very last weeks of her life, even if she was almost blind. She said that I’m lucky because my hairdresser “understands” my curly hair and respects them, not trying to disguise them in hairstyles that suit me only for the first moments… but are a disaster as soon as you’re at home!
 
So, I’m about to leave to Berlin much lighter than before – unfortunately I think I still will have to bring something heavy with me – my luggage, since it’s much colder than I thought for a romantic holiday abroad.
 
I’m listening to Baustelle right now… I’m feeling very Seventies lately!
Have a nice day!

8 commenti su “Chi ha paura del parrucchiere?”

  1. E' una vita che sogno di andare a Berlino, prima o poi mi riuscirà eh!Comunque bel taglio, lo trovo adatto al tuo viso, e che tenerezza l'aneddoto sulla tua nonna parrucchiera!! Mi sono immaginata il suo salone come quelli di una volta, e tutte le sue clienti, tra un pianto e un sorriso, con le loro storie da raccontare..Allora buon viaggio!!!PS:Anche io ho comprato l'ultimo disco dei Baustelle!! Bellissimo!!Se vengono a Firenze devo assolutamente andare a sentirli, che l'altra volta me li sono persi!

  2. Io due anni fa ce li ho avuti a 2 passi da casa, a Donoratico, per un festival che fanno sempre intorno al 25 aprile, ma non siamo riusciti a entrare! La sera prima c'erano i Marlene Kuntz e saremo stati in 100, allora ci siamo detti: "Che ci andiamo a fare 2 ore prima, a patire il freddo per niente?" L'avessimo mai fatto. La sera dopo non si riusciva neanche a parcheggiare la macchina, il delirio! Ce ne siamo tornati indietro. Sono sconvolta, e io che pensavo che i MK fossero parecchio più seguiti dei Baustelle!! Sì, anch'io me lo immagino così il salone di mia nonna… chissà com'era! Non credo che abbiamo foto in casa, più tardi chiedo a mamma.Grazie cara, buona Pasqua!!

  3. stai benissimo!! anch'io come tua nonna non mi preoccupo affatto di tagliare i capelli…anzi una capatina dal parrucchiere devo proprio farla a breve!

  4. A me è successo lo stesso a Firenze..biglietti esauriti e due ore di fila per poi non riuscire comunque ad entrare..:(Buona Pasqua!! (l'anno scorso per l'appunto ero dalle tue parti :D)

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